Un po’ Earthbound, un po’ Pokémon, è l’RPG politicamente scorretto che stavate aspettando
Citizens Unite!: Earth x Space racchiude due dei GDR vecchia scuola più freschi e spassosi degli ultimi anni: Citizen of Earth e Citizen of Space. Si tratta di opere che, per quanto incarnino un visibile e mai celato tributo d’amore a titoli Nintendo del calibro di Earthbound e Pokémon, hanno saputo trovare la loro strada e raccogliere una discreta cerchia di appassionati. Ritrovarle perciò oggi sui sistemi Nintendo Switch, PlayStation 4 e Microsoft Windows non può che farci piacere.
Facendo campagna elettorale in Citizens Unite!: Earth x Space
L’elemento più simpatico di ambo i titoli è senza dubbio la sceneggiatura. Nel caso non li abbiate giocati ai tempi del loro debutto (errore) vi accenniamo per sommi capi la storia del primo, senza spoilerarvi alcunché, solo per farvi entrare nel mood.
Come molti GDR anche Citizens Unite!: Earth x Space ha inizio col vostro personaggio che ronfa della grossa sotto le coperte e viene brutalmente svegliato da sua madre. C’è però una novità: il protagonista del gioco non è il solito ragazzino brufoloso un po’ sfigato che deve partire per una grande avventura, ma il neo Vice Presidente (VP per gli amici) del mondo. No, non della Repubblica, né dell’Europa o degli Stati Uniti. Avete capito bene. Del mondo (nel sequel Citizen of Space giusto per restare utili sarete direttamente ambasciatori del Pianeta).
Siete stati eletti e, come diceva quello, da grandi poteri, grandi responsabilità. Seppur recalcitranti iniziate perciò a governare, anche perché avete già l’opposizione che arringa le folle sotto casa. Nemmeno il tempo di capire cosa comporta essere il Vice Presidente del pianeta che la trama parte a razzo in un tourbillon di eventi semplicemente folli: le persone si stanno trasformando in mostri famelici e pare che dietro tutto ciò ci sia un complotto ordito dalla catena di bar Moonbucks… La verità è la fuori, diceva il buon Mulder, perciò dovrete calarvi nel nel vostro doppiopetto blu e iniziare a cercarla.
Nessun uomo è un’isola
Nessun uomo è un’isola, tanto meno i politici, che senza i loro elettori sarebbero solo mitomani convinti di avere tutte le risposte in tasca, pronte per essere sparate su Twitter. Il primo compito del Vice Presidente del mondo sarà allora quello di costruire il proprio team. Una sorta di giunta che, in un meccanismo di reclutamento stile Pokémon, andrà arruolata, allevata e fatta crescere nei combattimenti coi cittadini che si sono trasformati in mostro.
Questo è l’aspetto più divertente dei due titoli contenuti in Citizens Unite!: Earth x Space, pretesto utile per farvi conoscere un’ottantina di personaggi matti da legare, che vi chiederanno di prendere parte ad altrettante situazioni assurde. Sì, perché se è vero che il meccanismo di arruolamento fa molto Pokémon è altrettanto vero che qui non occorre metterli KO in un combattimento per conquistarli: dovrete risolvere delle side-quest che li affliggono e solo dopo entreranno a far parte del vostro vivaio di improbabili talenti.
Ciascuno avrà le sue abilità uniche e dovrà essere chiamato a seconda dell’esigenza: si va dall’immancabile autista di auto blu (siete pur sempre il Vice Presidente del mondo… ok l’apologia del pauperismo dell’anti-kasta, ma non credete di meritarvelo?) alla sexy bagnina appena uscita da un telefilm molto in voga negli anni ’90 che può permettervi di immergervi negli specchi d’acqua. I loro ruoli saranno utili anche nei combattimenti: la guardia scelta, il pistolero o il patito di fitness saranno, a seconda dei casi, ottimi cecchini o berserkr di talento, mentre il pasticcere, coi suoi dolcetti curativi, si rivelerà un valido personaggio di supporto.
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Citizens Unite!: Earth x Space è proprio un concentrato di ironia e battute demenziali che prendono in giro i prodotti pop delle ultime decadi: dai telefilm ai fumetti, passando immancabilmente per i videogiochi e il cinema. E poi non mancano frecciatine e battutacce sul mondo della politica, inteso fin da subito come qualcosa di molto sporco e corrotto. Lo stesso Vice Presidente gode a essere un burattinaio che non si sporca mai le mani, preferendo mandare avanti chi lo segue con fiducia e devozione.
Il divertimento è dunque assicurato da un canovaccio e da una caratterizzazione a dir poco sopraffini. Purtroppo l’inesperienza degli sviluppatori, i ragazzi di Eden Industries, si avverte in tante piccole sbavature. Quelle tecniche, che avevano caratterizzato Citizen of Earth e Citizen of Space nelle loro versioni originali, sono state quasi tutte sanate, ma restano ancora diverse pecche grossolane, come l’alto numero di incontri (non casuali: i nemici figurano sulla mappa) che rendono alcune zone deleterie, la necessità di grindare molto seriamente prima di un boss, una mini mappa impossibile da leggere, soprattutto su Nintendo Switch portatile e il fatto che gli sviluppatori abbiano così tanto calcato la mano nel voler omaggiare i vecchi GDR da aver creato due titoli “vecchi” ancorché contemporanei.
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Sbavature, s’intende, ma era giusto elencarle. Per il resto questo simpatico pacchetto infiocchettato da KEMCO, è e resta un ottimo esempio di come riprodurre oggi gli RPG vecchia scuola, capace di ammaliare tanto chi ha vissuto appieno la stagione dei giochi di ruolo a 16-bit (sarà amato soprattutto dai seguaci di Eartbound / Mother) tanto i più giovani, anche se rischieranno di non comprendere molti richiami, diverse battute e di digerire più faticosamente i limiti di gameplay, inevitabilmente un po’ datato.