La nuova serie flagship dell’azienda cinese propone un modello Pro con soluzioni estetiche e tecniche originali. Il 2021 sarà l’anno della svolta?
Oppo ci sta provando, molto seriamente: in un momento in cui il mercato mobile sta affrontando una fase complicata, tra le conseguenze dell’emergenza sanitaria globale e l’uscita di scena di Huawei (suo malgrado), l’azienda cinese prova ad affermarsi anche in Occidente come un peso massimo. Non è e non sarà una passeggiata: c’è da tenere testa al duo di vertice Apple-Samsung, rincorrere l’arrembante Xiaomi, individuare i segmenti di mercato giusto da presidiare per massimizzare investimenti e ricavi. Per ambire al vertice, comunque, non si può prescindere da un flaghship capace di tener testa alla concorrenza: il debutto, molto atteso, del Find X3 Pro è proprio la mossa d’apertura di questa nuova partita a scacchi. Partita che probabilmente è destinata a durare tutto il 2021 e oltre: sempre che questo nuovo smartphone ammiraglia convinca davvero il pubblico a dare una chance a Oppo.
Uno smartphone tutte curve
Non possiamo certo dire che Oppo non abbia voluto osare con il design del nuovo Find X3: realizzato in vetro Gorilla Glass, il posteriore è frutto di una complessa lavorazione che dà vita a un inedito pannello curvo che in un angolo ingloba in modo armonico il blocco fotocamere, restituendo riflessi di ogni tipo quando si impugna lo smartphone. L’azienda spiega di aver elaborato un nuovo metodo di lavorazione apposta per questo smarpthone: che prevede più di 100 passaggi a partire dal blocco di vetro fino al prodotto finale, con tanto di verifica computerizzata dei raggi di curvatura con cui viene modellato a caldo il vetro con un procedimento che dura più di 40 ore complessive. C’è poi anche una colorazione particolare, quella blu, che punta su una finitura opaca a prova di impronte: Oppo parla di effetto seta per descriverla, in foto sembra davvero molto bella.
Il modulo fotocamera, dicevamo: incastonato lì in alto in questa sorta di gobba, paga qualcosa in termini di design a quanto visto a bordo di iPhone e Pixel. Quel che conta davvero, comunque, è cosa troviamo in fatto di fotocamere e funzionalità: qui diciamo che Oppo ha fatto i compiti a casa, visto che sceglie di fare qualcosa di molto particolare sul modello Pro, adottando lo stesso sensore (l’ottimo Sony IMX766) sia per la fotocamera principale che per la ultragrandangolare. Un’idea che non abbiamo visto così spesso sfruttata come si dovrebbe e potrebbe, e che consente a colori ed effetti di rimanere costanti passando da una fotocamera all’altra visto che a variare è solo la focale della lente: una bella idea, da verificare sul campo per quanto attiene la realizzazione, ma senz’altro un buon proposito per iniziare.
A questo si unisce ovviamente anche altro. Come, già dallo scorso anno, un autofocus denominato omni-directional PDAF che sfrutta di fatto l’intera superficie del sensore per garantire una messa a fuoco precisa in praticamente ogni condizione di luce, oppure nuovi algoritmi di gestione della ripresa in HDR che permettono di ampliare ulteriormente la gamma dinamica e dunque migliorare la qualità degli scatti senza influire sul rapporto segnale/rumore (in altre parole: foto più belle e nitide). A corredo di queste due fotocamere “principali”, abbiamo poi altri due sensori a disposizione: uno è un piuttosto classico zoom da 13 megapixel, privo di periscopio ma comunque in grado di offrire fino a 5x in modalità ibrida. Come i due sensori precedenti, anche questo poi offre una funzione fin qui di nuovo poco sfruttata in giro: la ripresa a 10bit, che garantisce una profondità di colore superiore (parliamo di miliardi di colori contro i milioni di un classico 8bit) e dunque maggiori margini per l’elaborazione delle immagini.
Altro inedito è la fotocamera-microsocopio montata a bordo, capace di ingrandire 60 volte gli oggetti ripresi: dispone persino di un anello LED che si accende attorno alla lente per garantire il funzionamento, e serve a catturare immagini davvero originali per esempio della trama di un tessuto o della nostra pelle, o di una corolla di un fiore. Certo non è una fotocamera da usare tutti i giorni, ma l’effetto wow almeno per i primi 10 minuti è garantito. Infine, giova ricordarlo, ci sono comunque un flash LED e un microfono direzionale, che entra in gioco anche e soprattutto se si girano video e si effettua uno zoom su un soggetto: tra l’altro il Find X3 è in grado di girare video 4K di risoluzione con 10bit di profondità colore e con supporto allo spazio BT.2020, per ottenere risultati in termini di qualità finale almeno in teoria in linea con quanto fa per esempio iPhone 12 che supporta però Dolby Vision.
La catena dei 10bit
C’è un altro aspetto da sottolineare, questa volta passando al frontale del nuovo Find X3: Oppo ci tiene a specificare che l’intera catena che va dalla fotocamera al display anteriore supporta tutta i 10bit di profondità colore, offrendo in questo senso una resa superiore a quanto siamo stati sin qui abituati a vedere. Il pannello montato, un AMOLED LTPO da 6,7 pollici di diagonale e risoluzione 3216×1440, è capace di spingersi sulla carta fino a 1.300nit di luminosità di picco e con una copertura del 100% dello spazio colore DCI-P3: lo schermo è anche calibrato in fabbrica per assicurarsi la fedeltà cromatica, e i consumi sono tenuti sotto controllo grazie a un refresh dinamico che varia da 5 a 120Hz e che si adatta al tipo di attività che in quel momento l’utente sta svolgendo sullo schermo.
Dicevamo quindi della catena 10bit: si può decidere di scattare le foto a 10bit, elaborarle a 10bit, archiviarle a 10bit (anche in RAW), riprodurle sul display a 10bit. È tutto possibile ovviamente grazie ai potenti mezzi messi a disposizione del processore, in questo caso parliamo dello Snapdragon 888 di Qualcomm, che oltre a offrire supporto alle reti 5G permette anche di gestire il carico aggiuntivo che 10bit esigono rispetto ai più classici otto (anche grazie alla RAM LPDDR5 e allo storage UFS3.1). Naturalmente, Oppo esalta le performance anche per molti altri impieghi: in generale per la vita di tutti i giorni, quando passare da un’app all’altra dovrebbe essere poco più che una gesture senza che il telefono mostri esitazioni, fino a una modalità gaming migliorata per spremere fino all’ultimo megahertz dal processore e dalla GPU.
Poi c’è l’aspetto software. In casa l’interfaccia si chiama ColorOS, qui disponibile nella release 11.2 (su Android 11 ovviamente), di certo non una delle più elaborate sulla piazza ma a tutto vantaggio della sua reattività, e che da quest’anno poi pone sempre più l’accento anche sul discorso privacy: estrema granularità è garantita nel concedere i permessi alle app per accedere a dati specifici, funzioni e sensori, con tanto di possibilità di creare uno spazio dedicato al lavoro e uno alla vita privata per non rischiare di mescolare dati e informazioni. Dulcis in fundo, il celebre compositore cinematografico Hans Zimmer promette di regalare ai fortunati acquirenti di questo smartphone delle fantastiche suonerie e suoni di notifica di sapore hollywoodiano (ma queste chicche arriveranno con un aggiornamento OTA), magari sfruttando anche la certificazione Dolby ATMOS per l’audio stereo.
Ultimo aspetto cruciale da raccontare riguarda il comparto batteria. È da 4.500mAh quella integrata nel corpo del telefono, un valore nella media ormai per la categoria (tutto sommato la bilancia fa segnare meno di 200g per questo Find X3, e vista la dimensione dello schermo non è affatto male come risultato), che però può contare sulla ricarica super-rapida SuperVOOC 2.0 che viaggia a 65W e che proprio come già visto sul marchio OnePlus è in grado di fare miracoli con 30 o 40 minuti collegato alla presa (nei primi 10 minuti si riesce comodamente a vedere la percentuale crescere di 30 o 40 punti, che equivalgono a qualche altra ora lontano dal caricabatterie). Naturalmente c’è supporto anche per la ricarica wireless, anche se in quel caso ci si ferma a 30W.
I fratelli minori Neo e Lite
Parlando di Find X3, Oppo parla in modo esplicito di una famiglia: oltre al già ampiamente raccontato Pro, ammiraglia a tutti gli effetti, ci sono altri due prodotti che vengono annunciati oggi e che si rivolgono a un pubblico meno “entusiasta” di quello che vuole il flagship a ogni costo. Tra i due il più interessante è senz’altro il nuovo Find X3 Neo 5G, che altri non è se non il Reno5 Pro+ che ha fatto il suo debutto poche settimane fa in Cina, e che da noi arriva sotto il marchio Find a sottolineare la bontà della scheda tecnica: parliamo di uno smartphone che monta uno Snapdragon 865, prodotto di punta del 2020 ma decisamente ancora attuale, che ha a sua disposizione ancora un sensore IMX766 di Sony e un generoso schermo OLED da 6,55 pollici di diagonale con refresh da 90Hz.
L’adozione di questo sensore fotografico significa portarsi in dote tutte quelle qualità per la messa a fuoco di cui abbiamo parlato per il Pro, oltre chiaramente a una qualità dell’immagine legata alla dimensione del sensore stesso (1/1,56 pollici) e alle possibilità di elaborazione garantite dal processore. Meno virtuoso il resto del comparto fotografico: 16 megapixel l’ultrawide, 13 megapixel la zoom, 2 megapixel la macro che come al solito sta lì più per far numero che altro. Il Neo supporta poi anch’esso la ricarica rapida da 65W, e vanta pure in questo caso un particolare processo di lavorazione del vetro posteriore che crea un particolare effetto che mescola colorazione cangiante e finitura opaca.
Il cucciolo di casa, infine, è il Find X3 Lite: sempre un buono schermo OLED sul frontale ma la diagonale cala ancora un po’ fino a 6,4 pollici (ma resta il refresh fino a 90Hz), sempre la ricarica da 65W, ma si sacrifica qualcosa nel comparto fotocamera. Qui abbiamo sensore principale da 64 megapixel, 8 megapixel sulla ultrawide, 2 megapixel su una macro e 2 su una bianco&nero. Con tutti i componenti della famiglia il Lite condivide comunque la selfie-camera da 32 megapixel. Sotto il cofano, poi, c’è un altro best-seller del 2020: lo Snapdragon 765G, che consente di offrire anche connettività 5G e supporto alla ricarica 65W.
Quando arrivano, quanto costano i nuovi Find X3
Sono 3 i modelli della nuova linea Find X3, e si vanno a collocare in tre diverse fasce di mercato: cominciamo dall’ammiraglia naturalmente, il Pro, che nel taglio 12+256GB (parliamo tra l’altro di dual-SIM 5G) verrà messo in vendita entro poche settimane al prezzo di riferimento di 1.149 euro. Prenotandolo entro il 30 aprile nelle catene e sugli store che aderiscono alla campagna di lancio, inoltre, si otterrà in omaggio un kit composto da Oppo Watch, cover in kevlar, caricabatterie wireless da 45W. Le colorazioni disponibili saranno Gloss Black e Blue.
Passando al Neo, il prezzo scende a 799 euro: anche in questo caso ci sarà un premio per chi prenota, visto che si otterrà sempre un Oppo Watch (ma quello con la cassa da 41mm) e una coppia di auricolari Enco W51. I colori disponibili saranno Starlight Black e il cangiante Galactic Silver. Infine il Find X3 Lite costerà 449 euro, almeno questo è il prezzo di listino, sarà disponibile in tre colori (Galactic Silver, Astral Blue e Starry Black) e offrirà in regalo a chi prenota gli auricolari Enco X.