Nintendo sarà andata dritta in buca?
Tradizionalmente relegata dall’immaginario collettivo a disciplina per arzilli e ricchi nonnetti che sgambettano in improbabili braghette, la rilettura di questo sport da parte di Nintendo può invece riservare sorprese e, soprattutto, esercitare un forte ascendente su ben altra platea. Mario Golf: Super Rush atterra su Switch con una dose di freschezza davvero inedita per l’attività che Tiger Woods e le sue scappatelle hanno reso più pop che mai…
Sono anni che l’idraulico italiota e i suoi amici/nemici imperversano sui green, ma finora le loro incursioni nel mondo delle mazze e dei caddy erano state piuttosto felpate. Insomma, rispetto ai Mario Tennis, Mario Kart e ai Mario Mario Strikers Charged Football / Mario Smash Football, le capatine golfistiche della cricca del Regno dei Funghi (capatine organizzate dalla software house Camelot, e anche Mario Golf: Super Rush non fa eccezione) avevano prediletto un approccio più serioso e quasi simulativo, tanto che negli anni sono riuscite ad appassionare un discreto novero di appassionati di produzioni assai più fedeli alla disciplina vera e propria.
Con Mario Golf: Super Rush, però, Nintendo prova ad andare buca in un altro modo, puntando soprattutto sull’aspetto party game. Accanto a una modalità Carriera piuttosto tradizionale (su GameBoy era quasi un GDR a tutto tondo), in cui dovremo plasmare il nostro alter ego, non solo nell’aspetto, ma anche nelle specifiche, per portarlo alle stelle, svettano modalità molto più in linea coi buffi personaggi della saga di Super Mario.
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La principale, che dà poi nome al gioco, è Speed Golf. Dimenticate quanto vi è stato detto fino a oggi, ovvero che la fretta è cattiva consigliera: per primeggiare qui dovrete non solo completare il circuito col minor numero di tiri sugli avversari, ma anche essere i più veloci.
Dopo ogni colpo, infatti, il proprio alter ego si carica sulle spalle le mazze ed è pronto a scattare in direzione della sua pallina. Nel mentre succede di tutto, tra colpi speciali, mosse identitarie che differiscono a seconda del personaggio, spintoni, possibilità di far cadere i propri avversari in acqua…
Ciascun eroe Nintendo ha dalla sua sia un colpo speciale, capace di sparare nell’orbita la propria pallina e spazzare via quelle dei concorrenti, sia una abilità che gli conferisce uno sprint nella fase della corsa. Al solito sono bellissime e, sebbene non tutte ci abbiano convinto (da Bowser e DK ci saremmo attesi di più), vedere Bowser Jr. a cavalcioni di un Pallottolo Bill o Yoshi in equilibrio precario sul proprio uovo fa sbellicare dalle risate, soprattutto quando si gioca in multiplayer.
Delude al momento la penuria di stage: Green Graziosi è la classica ambientazione iniziale, Valle del Lago permette di fare il callo con declivi e pozze, Mare di Dune coi bunker e Boschi Tempestosi col cattivo tempo, ma ci saremmo aspettati “livelli” più marieschi senza dover per forza ricorrere (e attendere) ai DLC.
L’altra modalità caciarona invece è Battaglia Golf, che vi vedrà scendere in vere e proprie arene, nelle quali le buche non sono consecutive e occorre combattere attivamente contro gli avversari, ponendo in essere azioni di disturbo anche grazie ai numerosi power up “à la Mario Kart” presenti.
Chi volesse immergersi nel Golf più tradizionale, invece, dovrà ripiegare sulla carriera che ancora una volta ricorda da vicino un GDR a sfondo sportivo – proprio come nei passati episodi – e vi permetterà di far crescere il vostro alter ego (un Mii) inanellando sfide in ordine crescente, incluse diverse boss battle all’ultimo tiro. Tale opzione di gioco, dalla durata di una decina d’ore, è anche un ottimo tutorial, visto che introduce a poco a poco tutte le feature, permettendovi di padroneggiarle e assimilarle al meglio. Completa il tutto la possibilità, del tutto opzionale, di sfruttare i sensori di movimento dei Joy Con per simulare il movimento del tiro, imprimendo ai colpi il giusto effetto.
Nel catenaccio della recensione ci siamo chiesti se Mario Golf Super Rush sia andato dritto in buca. Ebbene, dobbiamo ammettere che la ricetta proposta da Nintendo e Camelot, nonostante l’accelerazione lato party game, è ancora una volta un’alchimia bilanciatissima tra lo svacco dovuto alla presenza di personaggi improbabili con ancora più improbabili poteri e la simulazione. Il titolo beneficia difatti di una gestione della fisica particolarmente accurata, capace di prendere in considerazione il più leggero refolo di vento e il declivio più dolce, influenzando di conseguenza la traiettoria della pallina in modo credibile e sfidante. Ottimo lavoro.