Il genere dei Tower Denfense è vivo e lotta insieme a noi. Avete sempre sognato di rivivere l’epopea dell’assedio del Fosso di Helm? Ecco il videogame che fa per voi
Otto anni dopo l’uscita del secondo capitolo, il genere dei Tower Defense, oggi piuttosto polveroso, si arricchisce finalmente di un nuovo, attesissimo, esponente di cui vi proponiamo immediatamente la recensione: Orcs Must Die! 3. Se volete un gioco che vi permetta di infilzare, spiaccicare, decapitare, incendiare, crivellare, stritolare centinaia di orchi… be’, siete nel posto adatto.
Tra arti che volano e decapitazioni, la recensione di Orcs Must Die! 3
Otto anni e non sentirli. Perché sebbene la categoria dei Tower Defense non sia ancora più di moda come allora, il titolo dei ragazzi di Robot Entertainment (l’ex startup texana nata dalle ceneri di Ensemble Studios, chiusa da Microsoft) dimostra di saper divertire esattamente oggi come allora.
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Lo scopo del gioco è rimasto invariato. Si sceglie un condottiero tra i tre disponibili, ciascuno con le sue caratteristiche, dopodiché ci si ritrova rinchiusi in arene che verranno presto assalite da centinaia di orchi. Noi avremo poco tempo per sistemare trappole e barricate, perché ok che il nostro alter ego è capace, da solo, di sterminare un buon numero di nemici, ma senza l’aiuto di trabucchi, tagliole, trabocchetti zeppi di spuntoni e trappole esplosive, verremmo presto sormontati dai nostri repellenti avversari.
Citando Gandalf: “Le difese devono reggere”. E in effetti, giocando, vi verranno spesso in mente le scene più epiche del Signore degli Anelli. Lo stesso Orcs Must Die! 3, sebbene veleggi lungo sinossi ben più leggere e farsesche, ripropone ambientazioni e situazioni che, immancabilmente, di tanto in tanto rimandano al piccolo assedio dei Goblin nelle profondità delle miniere di Moria e, soprattutto, al combattimento del Fosso di Helm contro le truppe di Saruman.
Disponibile su PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One, Google Stadia, Xbox Series X/S e Microsoft Windows, questo terzo capitolo sfrutta con astuzia gli hardware su cui gira per presentare assedi che, al tempo del secondo episodio, ce li saremmo solo sognati. E in effetti, leggendo questa nostra recensione avrete ormai inteso che Orcs Must Die! 3 non porta in dote chissà quali novità, ma, in compenso, rende meccaniche già collaudate ancora più godibili e appassionanti. Sono i cosiddetti “teatri di guerra”, ambientazioni ancora più arzigogolate, ancora più brulicanti di orchi, che vi daranno modo di piazzare trabucchi e difese di tipo diverso dal solito.
Soprattutto se affrontate in cooperativa, in compagnia di un amico. Nonostante l’anima caciarona e spiccatamente action, Orcs Must Die! 3 sarà sorprendervi con nemici sufficientemente variegati da richiedere la tessitura di strategie ad hoc. Alcuni, infatti, saranno troppo leggeri per far scattare le trappole a pressione, altri immuni al fuoco: coordinarsi con un amico mentre gli orchi sciamano da tutte le parti, facendosi beffe delle nostre difese, è tanto frenetico quanto divertente.