Da una startup del Sol Levante un frenetico videogioco che allenerà i vostri riflessi (e probabilmente pure la vostra pazienza)
C’è davvero tutto lo scibile sulla cultura pop, videoludica e non solo, in questo Super Sami Roll, piccolo videogame sviluppato dai ragazzi di Sonzai Games, startup innovativa con sede a Osaka, che avevamo già conosciuto ai tempi di Smelter (qui la recensione del nostro Alessandro Di Stefano).
Tra tartarughe nemiche che rimandano ai Fratelli Martello di Super Mario Bros. ma sganciano Kamehameha (l’onda energetica di Goku di Dragon Ball) come nemmeno Ryu e Ken di Street Fighter, mappe 2D che strizzano l’occhio ad Alex Kidd (a proposito, qui la nostra recensione di Alex Kidd in Miracle World DX) e livelli da percorrere a rotta di collo come in Sonic (letta la nostra recensione di Sonic Colors Ultimate?) ma rotolando come in Super Monkey Ball.
E poi, naturalmente, c’è Sami, il protagonista del gioco: un draghetto a metà strada tra i rettili tondeggianti di Puzzle Bobble e il nostro adorato Yoshi, da cui prende in prestito una lingua smodatamente lunga e terribilmente appiccicosa. E i rimandi potrebbero continuare, perché Super Sami Roll è un concentrato di amore verso i videogame nipponici di ieri e di oggi: tantissimi livelli sembrano provenire di peso dagli ultimi Super Mario, in particolare da Super Mario 3D World (inutile dirvi che abbiamo pronta la recensione, per chi non lo conoscesse), ma il gioco di Sonzai Games non si limita a scopiazzare i titoli più famosi.
Tutt’altro: preferisce fondere i gameplay dei giochi cui strizza l’occhio per proporre però qualcosa di unico. Il risultato è una bizzarra commistione in cui a prevalere sono forse Sonic, visto che il personaggio deve procedere a rotta di collo e Super Monkey Ball, dato che per farlo si appallottolerà su se stesso e noi avremo l’arduo (come scoprirete a breve) compito di pilotare una ‘sfera’.
Ogni stage ci darà pochi secondi per essere terminato: agguantare le monete ci farà avere tempo bonus ma, nei livelli più avanzati, anche compiere pericolose deviazioni. L’aspetto più divertente di Super Sami Roll è che ogni quadro fa storia a sé ed è quindi regolato da regole precise. Niente di particolarmente innovativo, ma considerata la natura budget del titolo, occorre riconoscere che gli sviluppatori abbiano fatto davvero di tutto per non presentarci qualcosa di estremamente derivativo.
Ci saranno dunque livelli in puro stile platform, altri che vi chiederanno di sfrecciare in vere e proprie piste, altri ancora in cui il livello dell’acqua si alza costringendovi ad arrivare ai punti più alti con tempismo, perché il nostro draghetto non sa nuotare e quadri in cui invece dovrete vedervela con continue mareggiate laviche che sommergeranno ogni cosa.
Ogni livello è poi percorso da nemici che, per qualche strana ragione, non possono essere ammazzati né ammazzare il nostro Sami (possono però rallentarne la corsa). Dal canto suo, il variopinto draghetto (con le monete raccolte potrete infatti deciderne il colore e agghindarlo come vorrete, facendo shopping nei negozi della mappa) può usufruire di un attacco a rimbalzo identico a quello di Sonic che gli permette di schiantarsi al suolo per poi raggiungere punti più alti e della sua lingua stroboscopica, capace di avvinghiarsi a qualunque cosa e, perciò, di salvarci in extremis quando staremo per cadere in un baratro. E capiterà di continuo, vista la perfidia del level design. Per qualche strano motivo, invece, se indirizzata verso un nemico ci catapulterà contro il tarpano ma saremo noi a farci male…
Insomma, fin qui tutto davvero molto carino. Dove Super Sami Roll inciampa, invece, è nel sistema di controllo. Ed è paradossale in un titolo che fa della velocità del protagonista, della perfidia del level design e della perfezione d’esecuzione la propria ragion d’essere non avere un sistema di controllo all’altezza, che ci permetta di essere davvero padroni delle mosse del nostro alter ego. Invece, si ha sempre l’impressione che il nostro Sami scatti un po’ di più di quanto non avremmo voluto, che sia perennemente a contatto con superfici oleose e questo rende l’esperienza frustrante, soprattutto con l’avanzare degli stage, che sono piuttosto perfidi fin da subito.
Insomma, mentre nei Super Maio se si finisce in un dirupo la colpa è solo nostra, in Super Sami Roll il 75% delle volte è perché a un piccolo colpetto dello stick è corrisposto uno scatto folle del personaggio che lo ha fatto finire di sotto. Per fortuna, con molta pazienza, molta costanza e tanto impegno, è possibile padroneggiare controlli così fumantini e si capisce allora che il trucco per apprezzare appieno questa coloratissima produzione nipponica è affrontare l’intero gioco a rotta di collo: quando Sami corre, infatti, è più controllabile di quando proverete a farlo procedere lentamente. Un bel controsenso, senza dubbio, ma in fondo i giapponesi ci piacciono soprattutto per le loro innumerevoli contraddizioni!