Il marketplace di prodotti green aperto da Giulia Faleri e Francesco Salvi
«Non abbiamo magazzini di stoccaggio della merce, la compravendita di prodotti avviene in modo diretto tra produttore e consumatore. In questo modo si limitano le emissioni ambientali e si evita di costruire centri logistici che vanno a ridurre ulteriormente gli spazi verdi». Giulia Faleri, 23 anni anni, e Francesco Salvi, 31 anni, sono i due founder di O2 Forest, startup innovativa incubata dentro Impact Hub. Insieme hanno lanciato Vezua (fusione tra la parola vez, che in spagnolo significa tempo, e vezu, che in bosniaco indica unione), un marketplace dove gli utenti possono acquistare prodotti di ogni genere, sul modello Amazon per intenderci, ma limitando al minimo le emissioni che lo stesso gigante dell’ecommerce tenta di tagliare acquistando, per esempio, 100mila furgoncini elettrici.
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Vezua viaggi su server green
Su Vezua l’obiettivo è fare incontrare domanda e offerta di prodotti ecosostenibili di aziende e professionisti rigorosamente selezionati in base a criteri etici. «Ci piace osservare da vicino le realtà – hanno aggiunto i due giovani imprenditori – e conoscere le persone di cui sono fatte e per questo, quando possibile, siamo i primi a richiedere un appuntamento per recarci presso i loro stabilimenti». Vendere prodotti green potrebbe però non bastare per esser davvero sostenibili. E infatti la startup ha fatto in modo che i server della piattaforma vengano alimentati al 100% da energie rinnovabili. Al momento sul portale sono presenti 35 imprese ecosostenibili ed oltre 400 prodotti che spaziano dall’abbigliamento al cibo e bevande, dalle calzature all’arredamento passando per la cosmesi, gli accessori, l’artigianato e anche i giocattoli per i bambini.
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I ricavi reinvestiti nella natura
Parte dei ricavi della piattaforma verranno utilizzati per acquistare terreni con l’obiettivo di ricreare ecosistemi di foreste, piantando vari tipi di strati boschivi che comprendono alberi ad alto fusto, arbusti e piante erbacee, con particolare attenzione alle piante che danno un grande contributo all’impollinazione. Il primo terreno è già stato acquistato da Vezua a Monteroni d’Arbia, in provincia di Siena, e verrà piantumato in primavera.