Lo rivelano i dati del primo Osservatorio Crowdfunding promosso da Pambianco. Nell’anno della pandemia sono state 27 le operazioni concluse tra startup e Pmi innovative dei settori chiave del Made in Italy: beauty, moda, design e food. Una raccolta di quasi 10 milioni di euro. Ecco la top ten
Nel 2020, anno per molti versi sfidante per tutti i settori compresi quelli per il quale il made in Italy è celebre nel mondo, l’Equity crowdfunding si è dimostrato resiliente. E le startup e le pmi innovative di beauty, moda, design e food ne hanno fatto ricorso per portare avanti i loro progetti di crescita. In totale sono state 27 le operazioni di equity crowdfunding concluse con successo in questi settori. La raccolta complessivamente ha sfiorato i 10 milioni di euro (9,9 milioni di euro per la precisione), con una media di 366mila euro per operazione. La valutazione pre-money si è attestata a 3 milioni di euro. Sono i dati emersi nella prima ricerca condotta dall’Osservatorio Crowdfunding di Pambianco ha raccolto i dati sulle operazioni di crowdfunding in Italia nel 2020 nel segmento equity (che prevede la sottoscrizione di quote del capitale di rischio della società). Lo studio, pubblicato sul numero di Pambianco Magazine di aprile/maggio, è stato condotto monitorando i sei principali siti di crowdfunding attivi in Italia: Mamacrowd, Backtowork, Crowdfundme, Opstart, TheBestEquity e StartsUp, nonché il portale specializzato Crowdfunding Buzz.
L’equity crowdfuding
Nato su Internet chiamando a raccolta i “web surfers” per la raccolta di piccoli capitali, oggi dà la possibilità ad un pubblico più ampio di intervenire anche con piccole somme. L’equity crowdfunding è stato introdotto in Italia dal Decreto Sviluppo bis del 2012 con l’obiettivo di introdurre la raccolta di capitale di rischio attraverso Internet per favorire la nascita e lo sviluppo di imprese startup innovative (poi esteso a tutte le Pmi). Gli ultimi mesi hanno portato delle novità regolamentari per l’equity crowdfuding, ovvero la possibilità per i portali autorizzati di collocare minibond a investitori professionali in una sezione dedicata.
La classifica: il Food guida le campagne
Entrando nel dettaglio della classifica, è il food è il settore che più di tutti è ricorso a questo strumento, e non a caso: l’anno della pandemia ha avuto un impatto importante nelle abitudini delle persone soprattutto nell’ambito alimentare, a partire dalla diffusione del servizio di delivery. Il solo settore alimentare ha chiuso l’ultimo esercizio fiscale con 15 deal su un totale di 27, oltre la metà delle operazioni messe a segno nel corso del 2020, per un valore complessivo di poco più di 5 milioni di euro. Il design si piazza al secondo posto tra i settori più ricettivi dal punto di vista dell’utilizzo dello strumento del crowdfunding per un totale di un milione di euro, con cinque deal: Fresco Frigo Holding, Playwood, Ayuppie, Soldi Design e RD24.
In terza posizione il settore fashion con quattro operazioni concluse nel corso del 2020, che hanno raccolto complessivamente 1,4 milioni di euro. Si tratta di Out of, startup innovativa di ottica sportiva, che si è piazzata al quarto posto nella top ten delle principali operazioni del 2020 incassando un milione di euro per una valutazione pre-money di 3,2 milioni, il sito Gaiamyfriend (196mila euro), il sito di abiti a noleggio Dress you can (144mila euro) e la piattaforma Logaritmica dedicata all’experience nel mondo del lusso (46mila euro).
Il settore beauty chiude invece tre operazioni ma tutte di successo sotto il profilo della raccolta, piazzandosi nella top ten 2020 per un totale di 2,3 milioni di euro, di cui oltre la metà legati alla raccolta crowdfunding della catena di beauty per l’uomo Barberino’s (1,250 milioni di euro per una valutazione pre money di 5,2 milioni). Le altre due operazioni del 2020 sono The Longevity Suite (600mila) e Econviene (464mila).
I dati del primo trimestre 2021
Nei primi tre mesi del 2021 sono state tre le operazioni concluse. Etilika, un e-commerce specializzato nella vendita di vini e superalcolici, che ha raccolto quasi 1 milioni di euro (a fronte di una valutazione pre-money di 8,2 milioni) e Acquainbrick che ha ottenuto un finanziamento di 500mila euro (valutazione pre-money di 3,1 milioni di euro). La terza operazione ha coinvolto il beauty con la piattaforma di vendita online Profumeria Web (545mila euro di raccolta per una valutazione pre-money di 12,5 milioni).