Valutata oltre 70 miliardi di dollari. La storia della società che ha “battuto” Uber in casa
Didi, la società tech nota come la Uber cinese, si è quotata a Wall Street con una IPO da 4,4 miliardi di dollari. Dell’operazione si parlava da tempo e, secondo quanto si legge sulla Reuters, la società tech potrebbe arrivare a una valutazione complessiva di 73 miliardi di dollari. Forse meno conosciuta nel vecchio continente rispetto a Uber, Didi è una ex startup fondata nel 2012 che, in pochi anni, è riuscita ad affermarsi nell’immenso mercato cinese, riuscendo addirittura a cacciare Uber dal paese. Ad oggi è attiva in 15 stati, tra cui anche Russia e Australia.
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Didi: competitor di Uber. Non sempre
Quando Uber ha tentato di sbarcare in Cina, come anticipato, le cose non sono andate secondo i piani e questo è stato uno dei momenti cruciali nella storia dell’azienda all’epoca guidata da Travis Kalanick. Dopo una guerra sui prezzi, Uber ha mollato l’osso, decidendo di rinunciare a uno dei mercati più interessanti e promettenti a livello globale. Nel mondo del business delle Big Tech, tuttavia, tutto può succedere e non è improbabile nemmeno l’alleanza con un competitor. E così infatti è stato: Uber, in un accordo del 2016, ha investito nelle attività di Didi in Cina.
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La quotazione di Didi a Wall Street non verrebbe dunque per forza letta come un assalto a Uber. Stando a Quartz il successo nel breve termine della società cinese potrebbe tirare la volata anche all’ex startup della Silicon Valley. Dopo un anno senza precedenti, in cui tutte le società della sharing e gig economy hanno dovuto ridimensionare i propri piani, il rimbalzo degli affari potrebbe essere pronunciato.