Una giornata di vacanza e cento euro in più in busta paga. All’interno della catena già raggiunta l’immunità di gregge
Due dosi, cento euro. Non è l’inquietante invito all’acquisto di un pusher che attende clienti all’imbocco di un vicolo oscuro ma l’offerta che la catena Barberino’s, al momento unica startup nel campo dei barbieri, ha deciso di rivolgere ai propri dipendenti.
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In Barberino’s hanno deciso di soprannominare l’iniziativa “cashback vaccinale”. È ormai attiva da un mese e pare stia già dando ottimi risultati. Non ci sono, per i lavoratori, obblighi alla vaccinazione, come già iniziano a prevedere diverse realtà medio-grandi, ma semplicemente un premio in denaro pari a 100 euro (netti) in busta paga, oltre che un giorno di vacanza bonus, per ogni membro del team Barberino’s che deciderà di intraprendere questo piccolo, ma importante, passo che ci aiuterà a uscire dalla tragedia della pandemia.
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La sola differenza rispetto al Green Pass nazionale, che dovrebbe partire dal 6 agosto (ma rischia di subire qualche lieve ritardo) è che che il premio scatta per chi completa il ciclo vaccinale e si sottopone dunque ad ambo le somministrazioni. “È vero che la vaccinazione è un dovere civico e morale, ma pensiamo che sia anche giusto incentivare queste buone condotte con gratificazioni e premi”, spiega Michele Callegari, co-fondatore di Barberino’s.
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Finora, su 45 persone che lavorano in Barberino’s – il team ha una media di 26 anni – 42 hanno già iniziato il percorso che li porterà all’immunizzazione completa, “coerentemente con la loro fascia d’età”, spiegano sempre dalla startup. L’adesione al cashback vaccinale, perciò, è pari al 93%. Si potrebbe insomma dire che nella piccola comunità di Barberino’s l’immunità di gregge sia già stata raggiunta, “tutto è stato ottenuto con uno sforzo minimo e con un gioco di squadra che dà così un’ulteriore spinta alla ripartenza”.