La Consob tedesca è arrivata ai ferri corti col fiore all’occhiello del Fintech di Berlino ed è pronta a bloccarle l’apertura di nuovi conti
È la notizia che ha scosso il mondo del fintech. Non è la prima volta che la startup berlinese fondata nel 2013 si sente tirare le orecchie dalle autorità di vigilanza. Secondo quanto riporta il quotidiano economico Handelsblatt, l’organo tedesco di supervisione dei mercati BaFin, non avendo ottenuto alcuna risposta alle sue numerose sollecitazioni, avrebbe perso la pazienza e prima nominato un commissario ad hoc per sorvegliare la mobile bank, quindi informato i vertici di N26 di essere pronta a bloccare l’ulteriore crescita delle attività (niente possibilità di registrare nuovi conti correnti, niente possibilità di tessere ulteriormente la propria tela all’estero), in mancanza di un tempestivo adempimento da parte della realtà Fintech per sanare tutte le carenze lamentate dall’istituzione in tema di in attuazione di controlli interni, governance e compliance, in particolar modo nella lotta al riciclaggio di denaro sporco e alla criminalità finanziaria. Tra le richieste avanzate dall’Autorità tedesca anche il potenziamento dei controlli di certificazione dell’identità dei nuovi clienti tramite foto.
Del resto, questo tipo di attività, che permette di aprire conti da remoto, senza controlli vis à vis, sono, come è noto, sottoposte a una rigida e scrupolosa analisi da parte delle autorità preposte per evitare che alcuni utenti truffaldini sfruttino tali impalcature per alimentare le attività di riciclaggio di denaro da parte della criminalità organizzata. «Negli ultimi mesi abbiamo migliorato la governance e la compliance», la risposta della banca tutta digitale N26, che fa sapere di aver creato un apposito ufficio di segnalazione per l’antiriciclaggio e di procedere al potenziamento dei controlli interni con l’arrivo nel gruppo di esperti finanziari in «governance, risk, compliance »: Thomas Grosse Chief Risk Officer (CRO), Dr. Stephan Niermann Group Money Laundering Reporting Officer (MLRO), Dr. Volker Vonhoff Director of Group Risk, Dr. Jan Kemper Chief Financial Officer (CFO).
“Già nel 2019 – ricorda però Il Sole 24 Ore – BaFin aveva riscontrato carenze nella compliance, nell’antiriciclaggio, nell’informatica e nella gestione dei contratti in outsourcing di N26. Carenze e inadempienze che non sarebbero state sanate nel corso degli ultimi due anni, e che avrebbero portato l’organo di vigilanza lo scorso maggio a nominare, con una mossa alquanto rara in Germania, un ispettore per supervisionare direttamente questa fintech che ambisce alla quotazione in Borsa”.