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Durante Science for Peace and Health, promossa da Fondazione Veronesi, interverrà Pasquale Frega, AD di Novartis Farma Spa
La pandemia non ci ha privato soltanto della libertà individuale ma, da un punto di vista sanitario, anche delle cure assistenziali di base che, sino ai mesi precedenti all’emergenza sanitaria, erano garantite. Sono esistite, infatti, due tipi di pandemie: quella che tutti abbiamo conosciuto e un’altra, definita “occulta” che, in silenzio, ha interessato, in particolar modo, coloro che sono affetti da patologie croniche e oncologiche. La qualità dei servizi e il monitoraggio delle terapie, nell’era Covid, sono diminuiti e, ancora adesso, nonostante la grave emergenza sia rientrata, l’accesso alle cure è meno fluido rispetto a un paio di anni fa. Tutto questo ha un grande impatto a livello sociale ed è uno dei temi centrali della XIII Conferenza Mondiale Science for Peace and Health promossa da Fondazione Umberto Veronesi.
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Pandemia occulta: appuntamento il 16 novembre
Secondo il rapporto “Beyond containment: Health systems responses to COVID-19 in the OECD”, stilato dall’OECD (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico), sono quattro le misure chiave che i sistemi sanitari hanno dovuto mettere in atto in risposta all’epidemia: garantire l’accesso delle persone vulnerabili alla diagnosi e al trattamento; rafforzare e ottimizzare la capacità del sistema sanitario per rispondere all’aumento dei casi; sfruttare soluzioni e dati digitali per migliorare la sorveglianza e l’assistenza; migliorare la ricerca e lo sviluppo nei campi della diagnostica, dei trattamenti e dei vaccini. In particolare proprio questo ultimo punto sarà l’oggetto della seconda giornata della Tredicesima Conferenza Mondiale Science for Peace and Health, il 16 novembre, promossa da Fondazione Umberto Veronesi e organizzata in collaborazione con l’Università Bocconi, con i patrocini, tra gli altri, del Ministero degli Affari Esteri e della Transizione Ecologica. “NEXT ATTUALITÀ E PROSPETTIVE: RIPENSIAMO AL DOMANI DOPO LA PANDEMIA” è il titolo della nuova edizione in programma dal 15 al 18 novembre. Tra gli ospiti attesi il 16 novembre, all’interno del panel sulla ricerca e la distribuzione dei vaccini anti-Covid19, ci sono Chiara Tonelli, presidente del Comitato Scientifico di Fondazione Umberto Veronesi; Alberto Mantovani, direttore Scientifico dell’IRCCS Humanitas; Domenico De Masi e Telmo Pievani, rispettivamente professore di Sociologia del Lavoro dell’Università “La Sapienza” e professore di Filosofia delle Scienze Biologiche dell’Università di Padova. Non mancherà il punto di vista delle stesse imprese farmaceutiche, che hanno avuto un ruolo di primo piano nella messa a punto e nella distribuzione dei vaccini. Tra queste: Novartis Farma Spa, top sponsor della Conferenza, che sarà rappresentata dal suo AD Pasquale Frega e dal General Manager di Novartis Oncology Luigi Boano.
Le sessioni potranno essere seguite anche in live streaming a partire dalle 18:30 sul sito di Fondazione Umberto Veronesi e sul canale dedicato e sulle pagine social di StartupItalia. “La pandemia occulta ha visto minacciato il diritto alla cura e l’equità nell’accesso ai servizi – afferma Paolo Veronesi, presidente della Fondazione Umberto Veronesi – Abbiamo imparato che dobbiamo essere pronti e, ancora una volta, abbiamo compreso quanto sia centrale il ruolo della ricerca scientifica per rispondere alle sfide di oggi, tra cui quelle delle malattie emergenti. Questa Conferenza sarà l’occasione per un confronto su innovazioni scientifiche, tecnologiche e organizzative oggi più che mai necessarie”.
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L’impegno di Novartis nel contrasto alla “pandemia occulta”
‘Re-immaginare la medicina’ è la missione di Novartis e, ad oggi, ci sono solide ragioni in più per impegnarsi in questa direzione, con lo scenario aperto dalla pandemia e l’esigenza di rendere sempre più efficace l’offerta di salute ai cittadini. L’esperienza Covid ha messo, innanzitutto, in luce il valore di una collaborazione tra tutti i soggetti coinvolti nella tutela della salute. In questo senso, Novartis ha promosso alleanze e partnership, anche con altre aziende farmaceutiche, sul terreno della ricerca e della produzione, tracciando quella che per Pasquale Frega, Country President e Amministratore Delegato di Novartis Italia, “è una strada obbligata per il futuro dei sistemi sanitari, nel quale si renderà sempre più necessario sviluppare sinergie tra attori pubblici e privati per misurarsi con le grandi sfide che interesseranno la salute pubblica”. Tra queste sfide, la più urgente è quella di contrastare la ‘pandemia occulta’ generata dal Covid che, con la drastica diminuzione di visite di controllo e diagnosi, sta avendo effetti pesanti sulla gestione di patologie importanti, come quelle oncologiche. “Per fare fronte a questa situazione, stiamo realizzando soluzioni che favoriscano un rapido ritorno alla cura dei pazienti, facendo leva anche sulle grandi potenzialità dell’innovazione digitale, per esempio nell’ambito della telemedicina”, sottolinea Luigi Boano, General Manager Novartis Oncology Italia. Ed è esattamente sull’innovazione, tecnologica e terapeutica, che si concentra l’impegno di Novartis, tra i protagonisti nello sviluppo di terapie avanzate in grado di modificare radicalmente il percorso delle malattie, offrendo prospettive di cura fino ad ora impensabili. È il caso della distrofia retinica ereditaria, malattia rara che porta rapidamente alla perdita della vista, oggi trattabile in modo risolutivo grazie a una terapia genica messa a punto da Novartis e già sperimentata con successo anche in Italia.