Secondo il 63% degli intervistati l’area di business maggiormente impattata dalla Digital Transformation è il reparto IT
La pandemia sembra aver suonato la sveglia alle imprese italiane, spingendole a investire sulla digitalizzazione. Nel 2020, infatti, è stata registrata una forte accelerazione nel processo di Digital Transformation delle aziende
di ogni settore. Uno sviluppo inatteso dovuto a un evento extra ordinario. A un anno di distanza Aruba Enterprise e CIONET Italia hanno effettuato un sondaggio per provare a comprendere se si sia trattato di un trend momentaneo o se abbia rappresentato veramente l’inizio di un processo di crescita destinato a consolidarsi nel tempo.
Rimaste immobili per anni, il 61% delle imprese intervistate da Aruba Enterprise e CIONET Italia ritiene ora che gli investimenti nella Digital Transformation siano destinati a crescere nel corso dei prossimi anni e che l’effetto principale della digitalizzazione è la valorizzazione e la crescita delle risorse umane, seguita dalla nascita di un’organizzazione meno strutturata, più dinamica e reattiva (49%) e dalla possibilità di bilanciare il lavoro in presenza con lo smart working (37%).
Per quasi un terzo del campione, la digitalizzazione comporta un’organizzazione meno gerarchica, che vede diminuire la presenza di “capi funzione” in favore di più responsabili di processo e progetto (31%).
Secondo il 63% degli intervistati l’area di business maggiormente impattata dalla Digital Transformation è il reparto IT, in virtù del suo ruolo centrale nel rivedere e digitalizzare i flussi di gestione degli altri reparti. Seguono il reparto Marketing (46%), la Produzione (44%) e il Customer Service (37%).
Le principali resistenze alla digital transformation? Si tratta di elementi culturali per il 57% degli intervistati, seguiti dalla complessità dei processi organizzativi per il 54% e dai costi e tempi di implementazione delle soluzioni (52%). Non sembra, invece, preoccupare la mancanza di competenze digitali interne all’azienda, ritenute un ostacolo per la trasformazione solo nel 19% dei casi.