L’impresa nelle due gallerie di Çatalca a Istanbul. Ce ne parlerà il 13 dicembre al SIOS
«Gli ingegneri che mi hanno seguito stanno scrivendo una pubblicazione scientifica ufficiale. Abbiamo fatto passi avanti anche per quanto riguarda la preparazione psicofisica. Questo per dire che volare in due tunnel non è stato un progetto improvvisato». In collegamento dall’hangar di Salisburgo, dove vive, il pilota Dario Costa ha descritto così a StartupItalia la sua ultima impresa compiuta il 4 settembre scorso, entrata nel Guinness World Record. A bordo di un aeroplano da gara ha attraversato le due gallerie di Çatalca a Istanbul a una velocità di poco inferiore ai 300 km/h. Tutto in 43,44 secondi. «Non esisteva una preparazione standard per un volo simile, abbiamo dovuto crearla». Di questo e d’altro parleremo con lui lunedì 13 dicembre a Milano allo StartupItalia Open Summit Winter Edition in collaborazione con Università Bocconi.
Nato a Manchester nel 1980, Dario Costa ha iniziato molto presto la sua carriera. A 16 anni ha effettuato il suo primo volo solista e, dopo gli studi all’Università di Bologna, è stato il più giovane istruttore di volo e acrobazia in Italia. Dal 2013 Dario vive a Salisburgo, dove ha iniziato come Flight Operations Manager e Development Pilot per il campionato del mondo della Red Bull Air Race. «Per un giovane è molto difficile portare avanti questo sogno, il costo delle licenze di volo è estremamente elevato».
Allo StartupItalia Open Summit del 13 dicembre l’impresa di Istanbul sarà come il decollo del talk con Dario Costa, un ospite che avrà molto da trasmettere al pubblico in Bocconi e in streaming. «È da quando avevo 12 anni che ho maturato questa idea di volare in un tunnel. Un obiettivo che ho tenuto in un angolino della mia testa dal 1992 al 2017, quando mi sono sentito finalmente pronto ad iniziare a chiedere supporto per provarci». Così grazie a un team di ingegneri e alla fiducia del suo sponsor Red Bull, ha dato il via a una sorta di casting. Bisognava trovare i tunnel perfetti.
«Le gallerie che cercavo dovevano essere dritte e non è stato facile visto che molte hanno curve». In tutto questo tempo la preparazione di Dario ha significato molto studio. «Ho chiesto supporto alla Bionic Surfaces Technologies, un Team di ingegneri specializzati in aerodinamica, che ha fatto una scansione 3D dell’aeroplano e ha riprodotto in ogni dettaglio i due tunnel per poi ottenere il relativo CFD. Anche se per un’impresa simile nessuno aveva la garanzia fosse corretto al 100%. Bisognava individuare gli eventi ai quali avrei dovuto assolutamente reagire per farcela». Dieci in tutto, spalmati in meno di un minuto.
Quel che è diventato uno dei video più impressionanti del 2021 nasconde fatica e competenze fondamentali, che non ammettono errori. «I tempi di reazione per reagire a tre degli eventi aerodinamici previsti dagli ingegneri erano ridottissimi: meno di 250 millisecondi. Per non parlare, per esempio, del roof effect che nessuno mai aveva provato prima». Un effetto aerodinamico per il quale il soffitto di un tunnel attrae un aeroplano quando vola a una distanza ridotta da esso, ma del quale nessuno mai aveva sperimentato realmente gli effetti prima d’ora. Nozione che aiuta a comprendere bene il rischio che ha corso. «Il messaggio che vorrei trasmettere al SIOS è che il rispetto per la paura è stato il miglior aiuto che potessi avere nel preparare questo progetto, pur sapendo che purtroppo il rischio zero non esiste. Al talento, così come viene inteso oggi, io non credo e me lo sono ripetuto a ogni porta chiusa in faccia. Il talento per me non esiste – ha concluso Dario -. A meno che non lo pensiamo nei termini in cui l’ha descritto Dante: frenesia, desiderio folle».