Intervista a Fabio Gadda, Marketing Manager di Teoresi Group
“Il motore del 2000 / Sarà bello e lucente / Sarà veloce e silenzioso / Sarà un motore delicato / Avrà lo scarico calibrato / E un odore che non inquina / Lo potrà respirare / Un bambino o una bambina”, cantava il compianto Lucio Dalla. In realtà il Duemila è arrivato da un pezzo, ma noi siamo ancora qui a immaginarci il motore del domani, con una sola certezza: non sarà endotermico, perché tutti gli Stati li stanno via via bandendo. E allora come sarà la mobilità della prossima decade? Lo abbiamo chiesto a Teoresi, azienda che da trent’anni ha sviluppato competenze trasversali nel macro settore del trasporto, specialmente in quello dell’automotive, intervistando Fabio Gadda, Marketing Manager del Gruppo.
Quali sono i trend nell’ambito della mobilità?
Teoresi lavora nel mondo dei trasporti dalla fine degli anni 80 e nel corso del tempo ci siamo specializzati in tutte le tecnologie più all’avanguardia: dall’Industrial IoT per la manutenzione predittiva dei macchinari, ai comandi vocali fino alla guida autonoma. Siamo quindi un osservatorio privilegiato su quello che è il mercato della mobilità in cui i due principali trend che vediamo attualmente sono legati all’elettrico e alla guida autonoma.
In che modo la mobilità del domani contribuirà allo sviluppo delle smart city?
Le smart city saranno infatti molto probabilmente caratterizzate da una mobilità intermodale, in cui le persone costruiranno i propri spostamenti usando in modo combinato auto e velivoli urbani sempre più spesso a guida autonoma e sicuramente caratterizzati da una propulsione elettrica. Tramite le tecnologie abilitanti quali 5G, Could & Edge Computing, Intelligenza Artificiale, Cybersecurity sarà possibile ottimizzare il consumo energetico delle batterie, dotare i veicoli e velivoli di funzionalità di guida autonomia, garantire la sicurezza ridisegnando una nuova mobilità integrata.
A cosa state lavorando voi?
Come Teoresi Group ci stiamo specializzando nello sviluppo di sistemi di machine learning e software embedded per veicoli e velivoli. In particolare stiamo lavorando a tecnologie all’avanguardia nei due principali ambiti di sviluppo dell’AI nel mondo della mobilità ovvero la gestione delle batterie elettriche per aumentarne la durata e quindi incrementare la sostenibilità dell’elettrico e la guida autonoma applicata agli “Unmanned vehicles control”, ovvero veicoli senza pilota come auto e droni. In questo modo quando il mercato della mobilità aerea si aprirà noi saremo pronti a mettere a disposizione le nostre competenze e tecnologie ad aziende che sviluppano droni e altri macchinari legati alla mobilità aerea.
Le auto elettriche sono state identificate come il futuro della mobilità sostenibile. Quali sono le principali sfide che gli operatori devono affrontare per avere un impatto veramente positivo sull’ambiente?
Il mercato delle auto elettriche è già una realtà concreta da qualche anno ed è in fortissima crescita non solo perché sta aumentando la sensibilità e quindi la richiesta da parte dei consumatori finali nei confronti di auto a basso impatto ambientale, ma anche perché l’Unione Europea e quindi anche l’Italia stanno introducendo dei vincoli alle auto a motore endotermico; si parla infatti di uno stop alle immatricolazioni entro il 2035.
Il mondo dell’elettrico ha però ancora molte sfide davanti a sé: pur essendo una potenziale ottima alternativa ai veicoli a combustione in termini di sostenibilità, bisogna considerare anche i costi industriali e l’impatto ambientale delle batterie elettriche, che sono comunque inquinanti. A breve potremmo trovarci con 10 milioni di tonnellate di batterie da smaltire, e questo è sicuramente un grosso problema di carattere ecologico.
Quali possibili soluzioni?
La soluzione arriva dalla gestione più smart delle batterie, attraverso soluzioni di battery management che consentono di aumentare la vita della batteria e misurare la sua capacità residua anche per poterla utilizzare in ambienti diversi da quello automotive.
Ad esempio una batteria di una macchina elettrica quando è troppo vecchia per poter gestire un motore, può essere utilizzata come accumulatore in contesti che hanno esigenze di performance diverse come le smart grid, quei nuovi sistemi di gestione più intelligente e distribuita della rete elettrica in città che saranno i protagonisti delle smart city.
A che punto siamo con lo sviluppo delle tecnologie per la guida autonoma?
Attualmente sul mercato non esistono vere e proprie auto autonome, ma quelle che vengono definite comunemente auto a guida assistita, che comprendono funzionalità normalmente classificate come guida autonoma di livello 2. Si tratta di un ambito in cui noi stessi lavoriamo, infatti Teoresi sviluppa per i propri per i clienti software embedded per la guida assistita o ADAS (Advanced Driver Assistance Systems). Questo tipo di soluzioni sono già in commercio con la definizione di “safety pack”, ovvero dotazioni quali il rilevamento della corsia per il controllo del corretto mantenimento della direzione di marcia, il sistema avanzato anti-collisione con frenata d’emergenza automatizzata, l’adaptive cruise control per la regolazione della velocità di crociera in funzione del veicolo che precede.
E per quanto riguarda quelle davvero intelligenti?
Le auto con autonomia di livelli 3 e 4 sono sono invece dotate di sensori aggiuntivi che la rendono effettivamente più intelligente a vantaggio della sicurezza stradale e del comfort di guida. Si tratta di un ambito in cui noi stessi stiamo investendo in attività di ricerca in particolare realizzando simulatori in cui insegniamo ai veicoli virtuali a muoversi in autonomia. L’ambiente di simulazione che abbiamo creato consente di allenare gli algoritmi che in futuro potranno essere utilizzati per consentire alle auto di muoversi in autonomia nei contesti urbani. Il simulatore permette di creare diversi scenari in cui un veicolo virtuale deve muoversi in un ambiente ostile ed essere in grado di ottimizzare il percorso anche quando è messo sotto stress. Questo ci consente di fatto di sviluppare il software embedded, ovvero il “cervello” delle auto, che potremo mettere a disposizione dei produttori di veicoli ma in futuro anche di droni per essere integrato nel veicolo/velivolo e consentirgli di muoversi in autonomia nel mondo reale.
E non ci limiteremo alle auto a guida autonoma, vero?
Questo tipo di ricerche sulla guida autonoma non sono infatti limitate alla sola guida su strada ma anche a quella aerea; possiamo infatti dire che il futuro della guida autonoma si giocherà soprattutto nel mondo della urban air mobility in quanto la guida in un contesto aereo è ancora più complessa e sarà fondamentale il supporto dell’intelligenza artificiale nel rendere sicura la mobilità nelle nostre smart city.