Al Mobile World Congress ritornano a fare il proprio debutto un paio di smartphone. Come il POCO X4 di Xiaomi e il Magic 4 di Honor
Una volta era una tradizione: andavi a Barcellona per partecipare al Mobile World Congress e lì ti aspettavano una sequela di annunci delle nuove ammiraglie di tutti i marchi più importanti. Una abitudine che si era un po’ persa negli ultimi anni, visto che tutti i marchi preferivano avere il proprio momento dedicato lontano dai riflettori della fiera: questa volta, forse anche complice il ritorno in grande stile del MWC di Barcellona, almeno due aziende hanno deciso di approfittare del ritorno (ancora a ranghi ridotti) dei giornalisti in Catalogna per presentare due nuovi smartphone. Honor senz’altro fa la scommessa più grande, con l’ammiraglia Magic4 Pro che sfoggia caratteristiche da urlo: ma se la cava anche Xiaomi, che con il POCO X4 prova a strizzare l’occhio a una specifica fetta di potenziali acquirenti.
L’ammiraglia Honor è quasi un dejavu
Ricarica wireless da 100W: basterebbe questo dettaglio a definire il nuovo Honor Magic4 Pro, uno smartphone che monta un processore come lo Snapdragon 8 Gen 1, schermo AMOLED LTPO da 1 miliardo di colori con una immagine super stabile (per affaticare meno gli occhi), tripla fotocamera posteriore con zoom a periscopio, e naturalmente un dettaglio che più di ogni altro è in grado di fare la differenza. Stiamo parlando dei GMS, Google Mobile Services, ovvero l’integrazione nel sistema operativo Android 12 di tutte le piattaforme Google che vanno dall’autenticazione con la propria Gmail fino alle mappe, i pagamenti, il cloud, il Play Store e così via.
Sembra poco, soprattutto perché siamo abituati a darlo per scontato, ma il ban a cui è stata sottoposta Huawei (che fino al 2020 era proprietaria del marchio) ha fatto precipitare le vendite dei suoi fortunati smartphone proprio a causa di questa mancanza. Honor oggi viaggia per la sua strada, almeno sulla carta (la somiglianza estetica tra i modelli più recenti Honor e Huawei è ancora evidente), e dunque non deve scontare le limitazioni della ex-sorella: i modem che acquista per i suoi smartphone sono 5G, tanto per dirne una, e a tutti gli effetti si tratta di un top-di-gamma che potrebbe soddisfare parecchi palati.
Sugli scudi il sistema di ricarica wireless da 100W: sono tanti, tantissimi, e ovviamente richiedono di usare dispositivi dedicati compatibili per funzionare. Però si tratta di un valore da primato, significa poter ricaricare uno smartphone in pochi minuti e in cinque minuti o giù di lì (il tempo di farsi un caffè?) ottenere abbastanza carica per andare avanti mezza giornata. Se questo non vi basta, tenete conto che ovviamente ci sono due fotocamera posteriori da 50 megapixel unite allo zoom periscopico di cui sopra da 64 megapixel, c’è un lettore di impronte a ultrasuoni superveloce e preciso, c’è un software migliorato per la ripresa di foto e video, e se pensate che un telefono debba avere qualcosa è molto probabile che questo Magic4 Pro ce l’abbia.
Ovviamente il prezzo è commisurato: 1.099 euro, che lo piazza nella fascia più alta del mercato ma che, allo stesso tempo, dice pure più di qualcosa sulle ambizioni di questo marchio. Accanto al Pro fa il suo debutto anche il Magic4, che rinuncia ad alcune funzioni (come l’impermeabilità IP68 o la ricarica SuperCharge 100W) per far calare il prezzo a 899 euro: forse un prezzo più aggressivo avrebbe giovato a farne un terminale più intrigante, ma vedremo quali saranno i prezzi su strada. Infine, a Barcellona Honor ha portato anche un nuovo Honor Watch GS3 e delle prestigiose Earbuds 3 Pro: sono l’ovvio complemento del terminale di fascia alta appena lanciato, con però ancora prezzi e data di lancia esatta da definire.
POCO, ma buono
In tutt’altra fascia di mercato si va a piazzare l’altrettanto nuovo POCO X4 Pro 5G, un device che diciamo subito costerà appena 299 euro nel taglio 6+128GB e che strizza l’occhio a chi non vuole spendere troppo ma comunque intende portarsi a casa qualche chicca tecnica che un paio d’anni fa avremmo trovato solo leggendo le specifiche di un’ammiraglia. Parliamo per esempio dello schermo AMOLED 120Hz, della ricarica da 67W, del 5G e della fotocamera da 108 megapixel di risoluzione, il processore octa-core Snapdragon 695, la batteria da 5.000mAh: tutte specifiche che fanno brillare gli occhi senza far piangere il portafogli.
POCO altro non è che un marchio che Xiaomi utilizza per presidiare una specifica nicchia di mercato, che in un certo senso ha contribuito a consolidare con questo marchio ma che nel frattempo si è fatta parecchio affollata. Sicuramente fa impressione il prezzo di listino confrontato con la scheda tecnica: naturalmente i dati di targa non sono tutto, esiste senz’altro una differenza tecnica tra uno schermo montato su questo terminale e uno che costa il doppio o il triplo, ma ciò nonostante una concorrenza sostenuta ha prodotto il risultato che tutti auspicavano. Ovvero, prodotti migliori a prezzi inferiori: a beneficiarne siamo noi, gli utenti finali.
Se poi il prezzo fosse ancora troppo alto, c’è anche il nuovo M4 Pro: sempre schermo AMOLED (ma 90Hz), sempre processore octa-core (ma è il MediaTek Helio G96), fotocamera da 64 megapixel sul posteriore e una batteria che rimane da 5.000mAh ma a cui difetta la ricarica superveloce. La durata della singola carica dovrebbe essere il piatto forte di questo smartphone, che dispone comunque di soluzioni interessanti come la RAM da 8GB. A 229 euro come prezzo di partenza (6+128GB) non è male, peccato solo per l’assenza del 5G: ma non si può avere tutto.
Come di consueto per Xiaomi, infine, c’è il prezzo lancio early-bird: il POCO X4 Pro 5G si potrà acquistare dal 2 marzo sul sito ufficiale per 6 giorni a 269 euro nell’allestimento 6+128GB (319 per l”8+256GB), mentre il POCO M4 Pro scende a 199 euro nel modello base, e 249 euro per la variante 8+256GB.