Si coltiva e si abbattono mostri in questo folle videogame giapponese a metà tra il fantasy degli RPG e il gestionale classico degli Harvest Moon
Nata quasi per scherzo dalla folle mente di Yoshifumi Hashimoto come costola della più nota serie di Harvest Moon (non a caso il primo gioco, del 2006, aveva come sottotitolo proprio “A fantasy Harvest Moon”), la serie di Rune Factory nel giro di pochi anni è riuscita ad attrarre a sé un nutrito numero di appassionati, tanto da essere già arrivata al quinto capitolo (settimo, se si includono gli spin off dello spin off: Rune Factory Frontier e Rune Factory: Tides of Destiny). Vediamo allora di scoprire le novità di Rune Factory 5.
Combattendo e zappando in Rune Factory 5
Novità che, lo ammettiamo, andranno cercate col lanternino, perché tutto è estremamente conforme ai canoni della serie nipponica.
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A iniziare dal fatto che impersoneremo nuovamente un protagonista (o il suo alter ego femminile) smemorato ma pronto a iniziare la sua nuova vita nel reame di Rigbarth, una piccola cittadina zeppa però di personaggi curiosi ma, soprattutto, una comunità strettamente a contatto con gli dei (e i mostri) del posto.
Doppia, ancora una volta, l’anima di Rune Factory 5, che tenta di dividersi più o meno equamente tra fasi dedicate alla coltivazione e alla pastorizia e altre all’esplorazione e al combattimento. I ranger SEED, ovvero la milizia che protegge Rigbarth, non si limitano a combattere, ma danno una mano affinché la città non finisca le proprie risorse.
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Tutto più o meno si tiene come nei passati episodi, dato che curare i campi permette di avere risorse mentre esplorare i dungeons consente di migliorare gli strumenti che aumentano la produttività dell’orto e di catturare mostriciattoli che possano aiutarci coi lavori nella fattoria o nei combattimenti contro specie invasive.
Rispetto agli Harvest Moon tradizionali, la cura dei campi e l’allevamento sono dunque attività semplificate e, fortunatamente, pure velocizzate: del resto non potrete passare l’intera giornata zappando, dovendo anche prendere parte alle missioni della trama e a quelle secondarie che vi verranno date dagli abitanti.
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Vicino alla vostra fattoria, infatti, ci sarà ancora una volta un allegro paesello, piuttosto piccino per la verità, zeppo di figuri strampalati che non vedono l’ora di fare la vostra conoscenza. Tra questi anche sei ragazzi e sei ragazze in cerca dell’anima gemella.
Al solito, la natura fantasy di Rune Factory permette una miglior caratterizzazione dei personaggi che, benché ricadano sempre negli stereotipi da manga e anime, sono comunque piuttosto diversi tra loro. In alcuni casi al limite dell’assurdo. È il caso per esempio di Fuuka, una sorta di cane antropomorfo non troppo civilizzato, o di Cecil, un investigatore in erba che vede misteri ovunque.
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Anche qui, il corteggiamento, che per la prima volta nella serie potrà essere tra individui dello stesso sesso, andrà eseguito parlando quotidianamente col PNG che si punta e provando a capire i suoi gusti in fatto di regali (cibo, principalmente), così da donare cose gradite evitando quelle che non sopporta. Se poi riuscirete ad azzeccare il giorno del suo compleanno… be’, a quel punto è fatta e le nozze saranno dietro l’angolo, che nell’economia di gioco significa avere anche un partner fisso nei combattimenti e un aiuto nei campi.
L’animo di Harvest Moon sopravvive anche in Rune Factory 5 dal momento che il titolo propone un gran numero di eventi (i festival) che caratterizzeranno lo scorrere delle stagioni e vi permetteranno di prendere parte a minigiochi molto semplici, talvolta perfino demenziali, ma comunque utili a spezzare la monotonia.
Insomma, le cose da fare non mancano anche se, nella migliore tradizione della serie (e in questo Rune Factory e Harvest Moon sono davvero gemelli), tutto è un po’ grezzo, quasi buttato là tanto per. Sono grezzi i dialoghi con i PNG, che diranno le stesse cose all’infinito e oltre, sono grezze le animazioni, il progresso nella trama e pure i combattimenti e le fasi esplorative, per non parlare poi dei minigame.
Ma, in compenso, Rune Factory 5 permette di affrontare un Harvest Moon diluito, meno focalizzato sui campi e sull’allevamento e parallelamente, un JRPG all’acqua di rose, che consente di passare a fil di spada un buon numero di mostri, anche discretamente caratterizzati, senza però perdere giorni e giorni nel dover semplicemente livellare il proprio party d’eroi. E non è poco.