Il maestro nipponico per Eiyuden Chronicle: Hundred Heroes aveva raccolto su Kickstarter 4 milioni di euro. Il gioco è tutt’ora in sviluppo, nel frattempo è il turno dello spin-off, sviluppato da Natsume Atari
Quando Yoshitaka Murayama lasciò Konami, tantissimi videogiocatori furono scossi dalla paura che l’amata serie Gensō Suikoden potesse perdere molte delle qualità che vi aveva infuso il suo creatore. Com’è noto, Murayama, spinto dal desiderio di mettersi in proprio, fondò prima la software house Blue Moon Studio e poi, insieme ad alcuni colleghi di Suikoden II, la startup innovativa Rabbit & Bear Studios. Di fatto, lo spirito originale di Suikoden rivivrà in Eiyuden Chronicle: Hundred Heroes, che su KickStarter ha raccolto quasi 4 milioni di euro contro i 400 mila chiesti, fatto, questo, che ha spinto il piccolo team a rivedere integralmente il progetto, allungando i tempi dello sviluppo fino al 2023. Nasce così, un po’ per caso, lo spin-off nonché antipasto Eiyuden Chronicle Rising, sviluppato da Natsume Atari.
Cosa troviamo in Eiyuden Chronicle Rising
Sono tre i personaggi principali di questo action RPG per PlayStation 4|5, Xbox One, Xbox Series X|S, PC e Nintendo Switch: CJ (se seguite da tempo lo sviluppo del gioco, sappiate che, in origine, nei primi materiali informativi, era chiamata JB), una ragazza che discende da generazioni di razziatori e che è giunta a Nuova Nevaeh per completare un misterioso rito di passaggio che non le permetterà di tornare a casa se non prima di aver recuperato degli oggetti preziosi ben precisi; Garoo, un canguro antropomorfo che pare uscito da un film sui samurai e Isha, una maga dagli incredibili poteri.
Detto così, Eiyuden Chronicle Rising pare un action-rpg come tanti altri, incentrato su personaggi stereotipati di chiara derivazione anime e manga. In realtà il titolo edito dall’italiana 505 Games prova a prendere strade piuttosto inedite almeno sul versante del gameplay, che butta nel calderone la necessità di ricostruire l’hub principale del gioco, Nuova Nevaeh (gli elementi town-building provengono del resto da Suikoden), con peculiarità tipicamente ruolistiche e altre fortemente action, declinate lungo una esplorazione a scrolling orizzontale.
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A leggere quanto scritto nel paragrafo precedente sembra probabilmente un titolo immenso, invece Eiyuden Chronicle Rising è un prodotto budget, nato come costola del progetto principale e tutti i suoi limiti sono ben visibili a iniziare dalla vastità delle mappe, che si ripeteranno più e più volte nel corso delle vostre missioni, visto che spesso quelle principali e le side-quest vi chiederanno di recarvi nei medesimi dungeons.
C’è insomma un certo riciclo delle ambientazioni e, quel che è peggio, Eiyuden Chronicle Rising non fa nulla per tardare l’apparizione dei sintomi da ‘cane da riporto’ che qualunque giocatore, rimbalzando di continuo dalla cittadina da ricostruire ai vari livelli zeppi di mostro, prima o poi inevitabilmente avverte. Per fortuna è possibile esaudire le richieste che animano le side quest anche mentre si è in viaggio per la missione principale, così da ottimizzare i tempi e risparmiare qualche viaggio. Le meccaniche di gioco sono insomma assai classicheggianti, ma in compenso il controllo dei tre eroi, grazie all’impronta action, è così immediato e divertente che non dispiace ritornare un po’ troppo sui propri passi.
Questo perché, se farete bene i compiti a casa, ogni volta che ritroverete in un livello precedentemente affrontato godrete di qualche abilità ulteriore, strettamente collegata allo sviluppo della città che, grazie ai nuovi negozi e alle nuove infrastrutture, donerà ai tre eroi poteri ed equipaggiamenti inediti.
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Qui Eiyuden Chronicle Rising rivela la propria anima da metroidvania, con tanti bivi e diverse sezioni irraggiungibili sulle prime che dovranno essere tenute a mente per ritornarci quando sarete in grado di arrivarci. Già, dovrete proprio tenerle a mente perché il gioco, purtroppo, non le segna sulla mappa e questo è probabilmente uno degli aspetti più frustranti e limitanti di questa deliziosa produzione nipponica. Nulla che non possa essere sanato con una patch, per cui restiamo fiduciosi.
Conclusione della recensione di Eiyuden Chronicle Rising
Dove Eiyuden Chronicle Rising conquista senza se e senza ma, invece, è nell’aspetto estetico. I fondali sono bellissimi, dettagliati e capaci di fondere ottimamente elementi poligonali ad altri che paiono disegnati a mano. Le animazioni dei personaggi, soprattutto nei combattimenti, risultano fluide e ispirate. Le magie e gli effetti speciali completano il quadro in un tripudio di luci e scintille dal sapore pirotecnico.
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Sul versante del gameplay, molto dipenderà dai vostri gusti personali: l’opera sviluppata da Natsume Atari è evidentemente un antipasto in attesa di una portata principale, messo lì a mo’ di overture da degustare in attesa che il sipario si apra su Eiyuden Chronicle: Hundred Heroes. Il loop su cui poggia il gameplay di questo titolo volutamente e necessariamente raccolto, pertanto, potrebbe non piacere proprio a tutti, ma chi ne sarà rapito dovrà ammettere che il gioco ha un che di ipnotico, risultando appagante e intrigante, nella sua semplicità.