La startup francese di videogiochi di Cyrille Bonard ci immerge nelle profondità di quella che sembra un’ottima versione alternativa della Terra di Mezzo
Il Signore degli Anelli, soprattutto da quando è arrivato al cinema grazie a Peter Jackson, ha segnato l’immaginario di un’intera generazione di creativi. Tra questi c’è senza dubbio Cyrille Bonard, sviluppatore solitario (momentaneamente, tiene a precisare) che ha fondato la startup francese Sword’n’Wands. Il suo titolo di debutto, Ruggnar, disponibile su Nintendo eShop di Switch e Steam, è letteralmente intriso, soprattutto a livello visivo, di immaginifico tolkeniano, come le miniere di Moria di mithril.
Ruggnar, un metroidvania senza Metroid. O vampiri
Ruggnar è un metroidvania davvero atipico. Intendiamoci, davamo per scontato che un gioco che chiede di esplorare le profondità della terra nei panni di un nano affamato d’oro e preziosi abbracciasse quel genere, che meglio di tanti altri esprime la sensazione di solitudine mentre ci si fa largo in labirinti sempre più intricati e pericolosi. Non ci aspettavamo, però, fosse totalmente scevro di nemici.
Il titolo distribuito da PID Games infatti non contempla alcun tipo di mostro pronto a divorarvi: le profondità della terra non brulicano insomma né di goblin né di orchi o, peggio, Balrog. Ma questo non significa che la morte non sia costantemente dietro l’angolo.
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Ruggnar sa essere spietato, quasi perfido, tra tranelli, trappole e trabocchetti che possono spiaccicare, affettare, crivellare, impalare, arrostire e fulminare in ogni momento il nostro povero nano.
Come se tutto ciò non bastasse, dovrete pure vedercela con piattaforme mobili, leve da tirare e pozze di lava che di colpo iniziano a fuoriuscire dagli invasi, inseguendoci.
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Di fatto, Ruggnar è un platform 2D piuttosto canonico, che rimanda con le sue trovate ai più noti esponenti dell’epoca SNES (c’è pure la corsa sui carrelli da miniera vista nella saga di Donkey Kong Country). L’elemento che lo distingue, impreziosendolo, è il modo con cui la produzione francese gioca con l’oscurità.
Ruggnar: da soli, nel buio
Il nostro nano porta sul copricapo (che potrà essere cambiato, così come il colore della barba) una candela, che però illuminerà solo le immediate vicinanze. Per il resto sarete costretti a muovervi nell’oscurità, servendovi delle poche fonti di luce a nostra disposizione.
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Per esempio, raggiungendo alcune candele, potrete lanciarle davanti a voi, o nei piani sottostanti, per illuminare brevemente il passaggio. In alcuni casi tale mossa vi permetterà non solo di scorgere la presenza o meno di trappole mortali, ma sarà anche alla base di diversi enigmi.
Muoversi completamente al buio, senza sapere se più avanti vi attende un’ascia basculante o un tappeto di spuntoni, è contemporaneamente molto frustrante e parecchio sfidante. Certo, il titolo d’Oltralpe rischia di bruciarvi un bel numero di diottrie, specie se lo giocherete su Nintendo Switch e in mobilità, magari in piena luce. Ma in compenso riesce a presentare sulla scena un metroidvania differente dal solito e intriso dell’epopea tolkeniana. L’ideale per chi cerca un platform punitivo e per tutti coloro che non riescono ad aspettare il 2 settembre, giorno della prima de Il Signore Degli Anelli – Gli Anelli del Potere su Amazon Video.