Pronti a godervi le avventure narrate da Arbitrix?
Non deve stupire il fatto che Table of Tales: The Crooked Crown sia stato ideato come videogioco in VR. Sviluppato dallo studio australiano Tin Man Games, il titolo nasce come un’esperienza immersiva per calare il gamer dentro un gioco da tavolo che prende vita, con dadi da tirare, carta pozioni e attacchi da utilizzare e un terreno da conquistare per sconfiggere i nemici. Noi lo abbiamo provato su Nintendo Switch, la console ibrida dove – al netto di qualche calo di frame rate parecchio visibile – sono senz’altro di più i pro dei contro. Sedetevi comodi e preparatevi a un’avventura giocata, ma anche narrata da un dungeon master davvero convincente.
Il gameplay di Table of Tales: The Crooked Crown è spiccatamente ruolistico. Il nostro viaggio comincia su una nave, in un mare in tempesta come vuole qualsiasi storia d’avventura dall’incipit pieno di tensione. Arbitrix è la voce narrante: è un uccello meccanico, che ci accoglie a inizio gioco dandoci qualche suggerimento sul percorso incredibile che andremo a fare. Anche nostro zio, ci ricorda lo strano animale, si era stupito la prima volta che aveva iniziato a giocare a questa avventura. Ma bando alle ciance, è ora di combattere.
La prima situazione di gioco che ci tocca è quella di un combattimento a bordo della nostra nave. Il gruppo è preso d’assalto da ogni lato, mentre la tempesta infuria. Ci si sgranchisce così le ossa, posizionando gli eroi di fronte ai nemici e attivando il menu delle abilità. Essendo un gioco a turni, abbiamo tutto il tempo per studiare la strategia, capire chi accerchiare o eliminare subito per poi pensare ai pezzi grossi.
Leggi anche: SpellForce 3 Reforced, andiamo a scoprire gli antefatti di The Order of Dawn
Muovendo le pedine sulla scacchiera disposta sul terreno possiamo poi giocarci le carte – le abilità – peculiari a seconda del protagonista. Chi è più abile con la lama, chi con la spada, chi con la magia: l’importante è spremere l’intera ciurma. L’aspetto più convincente del gameplay, che salva in buona parte dal rischio noia di un’esperienza altrimenti troppo silenziosa, è proprio la voce narrante di Arbitrix. Sarà lei a commentare le imprese, farcendo di epica e gloria ogni vittoria e generando la giusta preoccupazione quando le cose si stanno mettendo male.
Leggi anche: Roundguard, su PlayStation 4 si combatte rimbalzando come in un flipper
Il risultato finale è una sequenza di situazioni di gioco, che si snodano in una storia originale fatta di combattimenti, passioni e follia. Vi sembrerà di aver sotto gli occhi un mondo in miniatura, animato e pieno di insidie. Al netto di qualche calo di frame rate che senz’altro smorza la narrazione, Table of Tales: The Crooked Crown convince parecchio data la voglia di relax che, a estate in corso, si concilia con le belle storie narrate.