Grafica essenziale, fisica spartana, gameplay ridotto all’osso. Eppure questa produzione indipendente ha un fascino magnetico
Ci sono titoli che, fin dalla presentazione grafica, non fanno mistero di essere prodotti a prezzo budget. Draw Rider Remake è senz’altro uno di questi. Eppure, nella sua essenzialità, nella sua semplicità, sa essere divertente e perfino profondo.
Non è facile da domare, Draw Rider Remake, con un sistema di controllo che ci ha ricordato a più riprese il glorioso Excitebike di Nintendo. Qualcuno se lo ricorda ancora? Probabilmente no, ma l’interpretazione nipponica delle corse di motobike con 38 anni sulle spalle ha indubbiamente segnato nel profondo la produzione di questa realtà indipendente, 17Studio.
Tutto difatti si gioca nella gestione dei salti. Non si può dire che Draw Rider Remake presenti una fisica realistica, ma è comunque spietata: o si corregge la traiettoria in volo, anche più volte, o si rischia di atterrare di faccia. E qui il titolo appare in tutto la sua crudeltà, dato che il nostro alter ego può lasciarci l’osso del collo, avvenimento che sarà enfatizzato da flotti di sangue che arriveranno a riempire interi burroni, trasformandoli in piscine.
Talvolta il nostro protagonista spericolato cadrà dal mezzo e sarà il solo ad arrivare al traguardo, più o meno malconcio, perché Draw Rider Remake, oltre a essere parecchio grottesco, è anche piuttosto ironico e non si prende mai troppo sul serio. Basta dare un’occhiata alle ambientazioni e ai mezzi che propone.
Procedere, conquistando le medaglie di maggior valore, non è affatto facile: bisogna prima fare il callo col mezzo, col sistema di controllo (che demanda a un tasto da pigiare più volte la pedalata e allo stick l’inclinazione del proprio veicolo), ma intanto ci si può sbizzarrire con l’editor che permette di sperimentare anche più di quanto non abbiano osato gli sviluppatori.