L’ultimo capitolo della serie giapponese arriva ora su PS4 e PlayStation 5 anche in edizione fisica
Non sono molti i draghetti che hanno fatto la storia dei videogiochi. C’è anzitutto Yoshi, che ha fatto la sua irruzione nella saga di Super Mario nell’ormai 1991, quando si è schiuso il primo uovo della nidiata (i puristi obietteranno che sia un dinosauro, ma il libretto italiano lo definiva drago) e poi troviamo i protagonisti dello storico videogame della giapponese Taito Bust-a-Move, apparsi qualche anno dopo, nel 1994. All’epoca il settore era monopolizzato da Tetris e la maggior parte dei titoli vi si ispirava palesemente. La casa fondata a Tokyo nel 1953 dal russo Michael Kogan decise di osare, proponendo tutt’altro concept. Per i 28 anni della saga, la startup statunitense Survios è stata incaricata di portare la serie nel futuro e se ne è venuta fuori con Puzzle Bobble 3D Vacation Odyssey che a breve sarà disponibile su PlayStation 4 e PlayStation 5 anche come titolo pacchettizzato.
Per rimarcare il fatto che i due draghetti di Taito sono pronti per affrontare anche questa nuova decade, lo sviluppatore losangelino ha pensato bene di far ruotare tutto attorno al PSVR, l’Oculus di Sony. Questo però ha stravolto il gameplay originale, nato per essere giocato e concepito come un puzzle bidimensionale, verticalizzato.
La nuova impostazione all’inizio è straniante, anche se comunque riesce a rivelarsi parecchio divertente. Di fatto il PSVR (si può giocare anche senza) ci permette di giocare a un Puzzle a Bobble “in soggettiva”, con le sfere colorate da bersagliare che graviteranno proprio sopra le nostre teste.
La terza dimensione ha costretto poi gli sviluppatori a rivedere il comportamento delle stesse, che infatti ora, sotto i nostri colpi, verranno rimescolate in modo profondamente differente rispetto ai vecchi episodi.
L’apporto del PSVR rende tutto un po’ più caotico e meno preciso. Se giocato con quella periferica, Puzzle Bobble 3D Vacation Odyssey è senz’altro un’opera più adatta a un neofita della serie che non a un appassionato (salvo per motivi collezionistici, s’intende).