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Diem va in soffitta. Il progetto di valuta digitale un tempo noto come Libra muore di fatto prima di nascere. Cioè prima di aver mai sperimentato, se non in forma ridotta in alcuni mercati, un’implementazione concreta. Dopo diversi cambi di nome, audizioni al Congresso statunitense (e non solo) e illustri abbandoni in corsa, la criptovaluta di Facebook (ora Meta) arriva al capolinea.

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La cessione degli asset a Silvergate

L’associazione dietro al progetto ha infatti confermato poche ore fa di aver venduto i suoi asset – cioè tecnologie e altri servizi – per 200 milioni di dollari a Silvergate, una banca statunitense focalizzata su prodotti digitali e asset finanziari digitali che da tempo sta lavorando al lancio di una cosiddetto “stablecoin” agganciata al dollaro statunitense. La decisione di vendere è stata presa dopo che “è diventato chiaro dal nostro dialogo con le autorità di regolamentazione federali che il progetto non poteva andare avanti” ha spiegato il Ceo di Diem Stuart Levey in un comunicato stampa.

Un progetto “condannato fin dall’inizio”

Come spiega The Verge, la vendita di tutti gli asset che ruotano intorno a Diem segnano la fine di un’impresa che, vista con gli occhi di oggi, pareva condannata fin dall’inizio. Non è bastata un’associazione formalmente autonoma da Facebook (e basata in Svizzera) a rassicurare che quella moneta digitale non sarebbe potuta diventare uno strumento di potere in più per la piattaforma popolata da miliardi di persone. Mese dopo mese, quando le autorità regolatorie di mezzo mondo, su tutti il dipartimento del Tesoro statunitense, hanno iniziato a interessarsi al progetto, membri importanti imbarcati fin dall’inizio hanno cominciato a mollare il progetto. PayPal, Mastercard, Visa, eBay: tutti giù dal carro di Zuckerberg e anche piuttosto in fretta.

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Gli altri strumenti fintech dopo Diem, da WhatsApp Pay al wallet Novi

Dal momento che il mercato delle stablecoin è esploso rispetto al 2019, i governi di tutto il mondo stanno iniziando a prenderne atto e ad esaminare le norme in merito – ha scritto The Vergea novembre, il Tesoro degli Stati Uniti ha affermato che riteneva che le stablecoin dovessero essere regolamentate come banche. E Barron’s ha recentemente riferito che la Casa Bianca sta pianificando di dirigere le agenzie federali per regolamentare le criptovalute come questione di sicurezza nazionale”. Insomma, la situazione cominciava a farsi complessa e il clima di entusiasmo rispetto agli inizi è decisamente cambiato nonostante – a conti fatti – il progetto di Diem fosse più trasparente e attento alle pretese dei regolatori di molti altri che soggiacciono ad altre stablecoin in circolazione. A Meta non mancano comun que i mezzi e i progetti in campo – da WhatsApp Pay al wallet digitale Novi lanciato pochi mesi fa negli Stati Uniti e in Guatemala – per provare a presidiare il ricco (ma complesso) mondo fintech. Non solo: è il momento di metaversi e degli NFT e, forse, spendere troppo tempo nei testa a testa con le autorità quando ci sono mondi molto ricchi da costruire dalle fondamenta, e di cui stabilire in proprio le regole, non è proprio il massimo della strategia.