All’ interno dell’enorme arena vengono sperimentati gli usi più disparati, come la consegna autonoma di farmaci, l’ispezione di impianti industriali o anche per la previsione di condizioni meteorologiche estreme
Chi lavora al Lakeside Science & Technology Park di Klagenfurt parla di “Silicon Valley in miniatura”: termine un po’ inflazionato (ormai non si contano gli emuli dell’originale, sparsi ai quattro angoli del globo) per evidenziare la presenza di più di 70 aziende e startup innovative con 1.400 dipendenti su una superficie di poco meno di 25 ettari. Soprannomi a parte, quello austriaco è senz’altro un polo all’avanguardia, che permette a imprenditori e scienzati di lavorare gomito a gomito. Il Lakeside Park è direttamente collegato al campus dell’Alpen-Adria-Universität di Klagenfurt che, con il suo 52° posto nella classifica “THE Young University Rankings”, è una delle migliori giovani università a livello mondiale. Ma, soprattutto, in Carinzia, nelle immediate vicinanze del lago Wörthersee, sorge la più grande sala droni indoor d’Europa. Il laboratorio, realizzato all’interno del moderno Lakeside Science & Technology Park di Klagenfurtk, accoglie un team di ricercatori che lavora costantemente affinché l’Europa possa sfruttare le opportunità dell’Industria 4.0, di cui i droni rappresentano uno degli ausili più rivoluzionari.
Al suo interno vengono sperimentati gli usi più disparati, come la consegna autonoma di farmaci, l’ispezione di impianti industriali o anche per la previsione di condizioni meteorologiche estreme. Del resto i droni saranno i protagonisti della nostra vita di domani e delle venture smart cities, lo sanno bene i numerosi team di professionisti che arrivano da tutto il mondo per testare nuovi prodotti e immaginare nuovi servizi.
Tra di loro anche Samira Hayat, ricercatrice specializzata in voli di droni di origine pakistana che, arrivata all’Università di Klagenfurt per il suo dottorato, oggi svolge ancora la sua attività presso l’ateneo carinziano. Nel land più meridionale dell’Austria, afferma Samira Hayat, “le condizioni per la ricerca sono ideali. Nel corso della mia carriera ho lavorato in molti luoghi che riuniscono illustri scienziati e giovani, ma a volte purtroppo in località remote poco stimolanti, in Carinzia è diverso”.
Trovano spazio all’interno della location tecnologica della Carinzia anche i Lakeside Labs, hub per la scienza e l’innovazione sui sistemi in rete auto-organizzati di cui Samira Hayat fa parte portando la sua esperienza relativa alle reti wireless e alla pianificazione del percorso dei droni. Oltre all’università, il parco raccoglie altri centri di eccellenza come il Joanneum Research, specializzato nella robotica, il Fraunhofer Innovationszentrum KI4LIFE, focalizzato sulla digitalizzazione e sull’intelligenza artificiale, e una sede distaccata dell’Austrian Institute for Technology (AIT), la principale Research and Technology Organisation (RTO) austriaca dove oltre 200 esperti lavorano alle più moderne tecnologie dell’informazione e della comunicazione con l’obiettivo di creare sistemi di cyber security altamente affidabili.
Sempre più centrale il 5G Playground Carinthia, un laboratorio all’avanguardia per la ricerca e lo sviluppo di applicazioni 5G, prodotti, processi e altre applicazioni che rappresenta un vero fiore all’occhiello del parco e un’opportunità per tutte le aziende che lavorano nel comparto. Grazie al networking sono sorti vivaci centri di ricerca in molte località della Carinzia. Dal 2015 è attivo a Villach l’High Tech Campus (HTC), parco tecnologico divenuto famoso a livello mondiale in particolare per gli Electronic Based Systems (EBS) che prevede di creare, entro il 2024, 500 posti di lavoro.