Tutte o quasi hanno scoperto la parola “crisi”. Per questo hanno sperimentato nuovi percorsi di interazione e nuovi modelli identitari. Intanto l’evento dell’anno è un affare da 44 miliardi di dollari. Nel guest post l’analisi del tech blogger Franz Russo
“The Age of Social Media is Ending”, così ha scritto Ian Bogost su The Atlantic con un catenaccio abbastanza eloquente: “Non avrebbe mai dovuto iniziare”. In realtà i social media stanno cambiando: è questo l’elemento che sconcerta. Il 2022 agli sgoccioli è stato un anno molto particolare per i social media. Quello che era stato indicato da molti come l’anno del metaverso – e i social in questo avrebbero giocato un ruolo fondamentale – ci ha messo di fronte a un altro scenario. Il boom del metaverso non c’è stato e quest’anno i social hanno scoperto la parola “crisi”. Il 2022 è l’anno in cui tutto, o quasi, è stato messo in discussione. Al punto che ormai alcune piattaforme sono alla ricerca di nuove modalità di coinvolgimento degli utenti. E altre piattaforme si sono affacciate nel panorama in maniera quasi timida, ma potrebbero contribuire a questa nuova ricerca di identità.
In effetti è così. Se in tutti questi anni i social media hanno segnano i trend, le mode e hanno contribuito a creare nuove identità, negli ultimi tempi le stesse piattaforme hanno avuto difficoltà a stare dietro ai tempi che cambiano. In ogni caso, è stato un anno molto denso per i social media che hanno, come spesso accade, giocato un ruolo fondamentale nel raccontare i grandi eventi, anche tragici come la guerra in Ucraina. Ma in questo 2022 è cambiato l’approccio degli utenti, dettato soprattutto dai giovani che, più attenti alla privacy, cercano modalità più intime e che fondano la loro presenza sui social media sugli argomenti, piuttosto che sulla ricerca di amicizie. Un cambio di paradigma notevole rispetto a quanto succedeva prima. E allora, vediamo insieme cosa è davvero successo nel panorama dei social media in questo 2022.
Twitter ed Elon Musk
Forse l’evento che più ha segnato il 2022 è la scalata di Elon Musk a Twitter e la sua successiva acquisizione. Possiamo dire che è stato l’evento dell’anno, vista anche la lunghezza delle fasi con cui tutto si è concluso. Possiamo dire, senza esagerare, che l’acquisizione di Twitter da parte di uno degli uomini più ricchi al mondo, visionario quanto funambolico, segna un passaggio fondamentale per quanto riguarda i social media. L’uomo/azienda alla guida di una piattaforma che conta centinaia di milioni di utenti può segnare il destino stesso dei social media. Non è un caso che molti fanno corrispondere l’acquisizione di Twitter alla fine dei social media per come li abbiamo conosciuti.
Mastodon vera alternativa a Twitter?
E se una piattaforma cambia radicalmente, almeno così appare, ce ne sono altre che cercano di approfittare della situazione caotica in cui si è trovata Twitter. Siamo parlando di Mastodon. La piattaforma social media decentralizzata è quella che più di ogni altra ha saputo approfittare accogliendo molti che abbandonavano Twitter. Al punto che gli utenti sono passati da 300 mila attivi mensili, a 2,5 milioni. Il punto di forza di Mastondon è quello di lasciare libertà di potersi esprimere senza che tra la piattaforma e gli stessi utenti ci possa essere un intermediario. Al momento i numeri sembrano dare ragione a Mastodon, ma certo bisognerà vedere come gli utenti reagiranno nel 2023. Anche perché all’orizzonte si affacciano nuove alternative a Twitter.
2022, l’anno di BeReal
Una piattaforma social media che ha cambiato il paradigma della condivisione, e che ha segnato in maniera evidente questo 2022, è sicuramente BeReal. BeReal è arrivata in un momento in cui buona parte degli utenti si è chiesta come poter approcciare ai social media (leggasi in questo contesto Instagram) senza l’assillo della perfezione, della visualizzazione di annunci e di contenuti di utenti che non seguono. La si potrebbe definire, come qualcuno ha già fatto, la versione “casual” di Instagram. L’aver introdotto una modalità di condivisone più libera da effetti filtrati, con una cadenza singola nell’arco delle 24 ore, ha segnato il suo grande successo. Al punto che anche Instagram, così come TikTok, ha introdotto una funzionalità che si ispira proprio a BeReal.
Social media e NFT
Se non è stato questo l’anno in cui doveva esplodere il fenomeno del metaverso, di certo è stato l’anno degli NFT. Ebbene, il 2022 è iniziato proprio con la possibilità di poter aggiungere un NFT all’interno della propria foto profilo su Twitter, una possibilità data a chi stava testando Twitter Blue (che nel frattempo è cambiato molto). Ma poi, vista la possibilità di dare ai creator nuove possibilità per esprimersi, e guadagnare, anche altre piattaforme hanno dato seguito a progetti orientati agli NFT. Basti pensare alle due principali app di casa Meta, Facebook e Instagram, che hanno lanciato la possibilità di poter avviare la compravendita di NFT all’interno delle app. Curiosamente, Meta in questo 2022 ha fatto segnare pesanti perdite che hanno finito per coinvolgere anche i piani di sviluppo per il Metaverso.
Social media come nuovi motori di ricerca
Ma il 2022, oltre che di BeReal, è stato ancora l’anno di TikTok. Non solo per essere stata ancora una volta l’app che è più cresciuta durante l’anno, ma perché è diventata anche competitor di Google. Infatti, insieme ad altre app, è utilizzata anche come motore di ricerca. Nel 2022, quasi il 40% dei giovani si è rivolto a TikTok o Instagram per effettuare ricerche, invece di usare Google Maps o Google Search.
Selfie “punto cinque”
E restando in tema di giovani utenti dei social media e della Generazione Z, non si può non menzionare una tendenza Stiamo parlando dei “0.5 Selfie”, “selfie punto cinque”, una modalità lanciata da Olivia Rodrigo che ha finito per spopolare anche su TikTok. Nello scatto il braccio che sorregge lo smartphone è ben evidente, proprio perché viene impostata la modalità grandangolare “0,5” molto usata sui dispositivi iOS. Si tratta di una tendenza che non ha un significato particolare ed è nata solo per puro divertimento.
Social Media e creator
Al di là di tutto, il 2022 dei social media è stato segnato ancora dalle iniziative rivolte ai creator. Tumblr (una delle tante piattaforme che sta conoscendo una grande attenzione dopo l’acquisizione di Twitter da parte di Elon Musk) ha attivato la sua funzione “tip-jar”, il barattolo delle mance che consente ai creator di chiedere di essere sostenuti dai propri follower. YouTube ha annunciato nuovi modi per i creatori di guadagnare di più con i loro contenuti e Snapchat sta testando la possibilità di condividere le entrate pubblicitarie con i creator.
Le piattaforme sempre più “premium”
La ricerca di una nuova identità dei social ha coinciso anche con la revisione dei propri modelli. Non più orientati solo all’advertising e non solo aperti alla “creator economy”: si è iniziato a percorrere la strada “premium”. Lo sta facendo Twitter, con Twitter Blue (con il pagamento di 8 dollari al mese), lo ha attivato anche Telegram e Snapchat, e anche Meta segue questa strada con attenzione. Offrire nuove funzionalità dietro il pagamento di una quota mensile potrebbe essere di aiuto per le entrate.
Social Media audio
Se è vero che Clubhouse ha perso contatto con tutto il panorama dei social media, è anche vero che l’audio, grazie proprio a Clubhouse (va detto) è ormai parte integrante delle stesse piattaforme. Clubhouse, dopo aver toccato l’apice nel febbraio del 2021 (quando ospitava Musk o Zuckerberg) è ormai in caduta libera. Non vale lo stesso per Twitter Spaces o per altri competitor come Spotify e Amazon. Per non parlare dei podcast che trovano nei social media un canale sempre molto attento e nel 2022 hanno aperto nuove modalità di interazione con gli utenti.
Reel, reel e ancora reel
Instagram non è più solo una piattaforma di immagini, ormai non più. La piattaforma di Meta nel 2022 ha voluto spingere sull’acceleratore dei video, appunto i Reel, e renderli parte sempre più rilevante della piattaforma. In quel processo di “tiktokizzazione” i Reel sono stati nel 2022 la risposta di Instagram al successo della piattaforma cinese.