Lavoro, Inclusione, Formazione in Agricoltura per minori autori di reato (ma non solo). Questa è la chiave del progetto pugliese L.In.F.A., nato dopo la vittoria del bando Cambio Rotta, promosso dall’Impresa Sociale Con I Bambini nell’ambito del Fondo per il Contrasto alla Povertà Educativa Minorile da parte dell’associazione sportiva dilettantistica e associazione di promozione sociale Acqua2o, in qualità di capofila.
Il progetto vede fra i vari partner operativi Ce.F.A.S. Centro di Formazione e Alta Specializzazione, Rinascita Società Cooperativa Sociale, Phoenix Società Cooperativa Sociale, Arci Brindisi e Salento Fun Park, oltre al Comune di Brindisi, il Comune di Lecce e il Consiglio regionale della Puglia.
L.In.F.A. ha previsto un lungo periodo di formazione prevalentemente per i minori autori di reato nel contesto zoo-agricolo, in particolare nella relazione tra minore e cavallo e nell’ambito della realizzazione di un apiario sociale. E ora è nata la cooperativa L.In.F.A., creata per dare un’occupazione e un nuovo percorso di vita ai suoi giovani protagonisti.
La nascita del progetto L.In.F.A.
L’associazione Acqua2o nasce a Mesagne (Puglia) da una forte passione per i cavalli da parte di due fratelli. I due conoscono all’Università di Bologna la possibilità di lavorare con i cavalli con scopi sociali e così, una volta tornati a Brindisi, hanno fondato la loro associazione. Spiega Marcello Ostuni, di Acqua2o: «Ci siamo accorti che oltre a insegnare equitazione, data la laurea in Scienze motorie, potevamo praticare attività in campo sociale. Così, oltre alla disabilità, abbiamo attivato percorsi di volontariato con ragazzi messi alla prova e abbiamo notato che all’interno del contesto diventavano valide risorse, acquisendo le competenze necessarie».
Passa il tempo e i due fratelli iniziano a conoscere anche altre attività del territorio e a fare rete. Quando è uscito il bando, Marcello Ostuni, Fabrizio Chetri di Ce.F.A.S. e Giorgio Schirinzi di Phoenix scrivono il progetto. Nel frattempo, si cerca di dare risposta anche al fenomeno della devianza con il laboratorio urbano Salento Fun Park, organizzato nell’ambito delle politiche giovanili e rigenerative della Puglia, insieme ad Arci e Rinascita Società Cooperativa Sociale. Eventi e laboratori sono gli ingredienti di un’educativa di strada che va a toccare non solo Mesagne, ma anche quartieri problematici nella zona di Brindisi, come il quartiere Perrino e Sant’Elia o Casermette di Lecce. Parallelamente si conducono attività con alcune scuole sul tema della devianza. L’idea è vincente.
Imparare da cavalli e api
Ragazzi con un’età di massima compresa tra i 16 e i 18 anni, ma in alcuni casi anche 20 e 21 anni, che provano a rimettersi in gioco, accompagnati da un team di lavoro giovane e fiducioso, che è riuscito a creare un clima piacevole e positivo. I ragazzi che hanno partecipato al progetto sono stati segnalati dall’Ufficio di Sevizio Sociale per i Minorenni di Lecce, se hanno commesso reato, e dai servizi sociali, se non hanno commesso reato. Hanno poi sostenuto un colloquio motivazionale con la tutor di riferimento. E l’avventura ha avuto inizio.
Un lungo lavoro di formazione che non solo ha dato ai ragazzi competenze riconosciute e spendibili nel mondo del lavoro, ma che ha fornito loro le basi per una nuova filosofia di vita: la possibilità di approcciarsi alla realtà con fiducia e con progettualità. I partecipanti al progetto hanno imparato a curarsi del cavallo a 360 gradi, dalla pulizia allo spazzolamento, dalle nozioni legate alla veterinaria all’addestramento dei puledri, portando anche a termine un corso per ottenere la qualifica di tecnico della scuderia.
Ma i giovani partecipanti si sono occupati anche delle api. Hanno imparato a riconoscere e a prendersi cura delle api, produrre il miele e imparato a costruire arnie e telai per i melari. Commenta Marcello: «Il percorso è stato estremamente stimolante. Oramai siamo entrati nella seconda fase del progetto, quella dedicata alla costituzione della cooperativa. Inoltre, abbiamo già ospitato delle scolaresche dove i ragazzi hanno spiegato agli studenti le varie attività, senza dimenticare l’importanza della peer education: i ragazzi più grandi formano i più piccoli».
Una cooperativa per creare occupazione
Un percorso, quello dei giovani protagonisti del progetto L.In.F.A., volto al cambiamento. Non solo al cambiamento di un percorso di vita iniziato con difficoltà, ma un vero e proprio cambiamento di prospettiva, caratterizzata ora da una visione del mondo più fiduciosa e da un percorso verso un futuro colmo di competenze e ottimismo. Un futuro concreto che ha visto il primo mattone nella nuova cooperativa L.In.F.A., che richiama alla mente la linfa di una nuova vita.
Marcello ne parla con soddisfazione: «Dopo tutto questo progetto di formazione sulla falegnameria, sull’equitazione, sul grooming, sull’addestramento dei cavalli e sulla produzione di arnie e miele, finalmente abbiamo costituito la cooperativa, realizzata per creare occupazione per i nostri giovani beneficiari del progetto. Dopo oltre un anno e mezzo di formazione ora i ragazzi hanno le competenze per potersi immettere nel mercato del lavoro, sia per la produzione e la vendita di arnie e oggetti di falegnameria, sia per la produzione di miele ma anche per fornire servizi di manutenzione del verde».
È una cooperativa multiservizi creata di fatto dai ragazzi. «Al momento stiamo aspettando il riconoscimento della Regione Puglia, ma stiamo già ricevendo le prime richieste informali per la produzione di telai, melai e stiamo ricevendo anche richieste da parte di aziende agricole di preventivi per quanto riguarda la manutenzione del verde», racconta Marcello.
«Insomma, aspettiamo solo di poter partire per immetterci ufficialmente nel mercato! I ragazzi logicamente non vedono l’ora: stanno già iniziando a produrre. Tra l’altro, pur essendo molto giovani, alcuni di loro hanno già famiglie a carico. Inoltre siamo già al lavoro per realizzare il sito web di vendita di prodotti. C’è una grande aspettativa su tutto!».
All’insegna dello sviluppo del talento
I giovani del progetto L.In.F.A. hanno di sicuro avuto un’immensa forza. La forza di chi vuole provare a costruirsi la propria strada, di chi non ha paura di salire anche se è faticoso e di chi ha deciso di dire no a una vita senza progettualità e aspettative. Ma potrebbe essere replicabile? Spiega Marcello: «Secondo me è replicabilissimo, non tanto per quanto riguarda la stessa attività ma diventa replicabile in relazione al medesimo tipo di approccio».
Un approccio che mira a organizzare attività professionalizzanti e spendibili, che ha l’obiettivo di stimolare i giovani a costruirsi un loro percorso all’insegna della concretezza, facendo leva sulle potenzialità. La logica seguita dal team di L.In.F.A. ricorda la teoria di Vygotskij e la sua zona di sviluppo prossimale, quella zona di confine tra lo sviluppo attuale e quello che può essere raggiunto con il supporto degli altri.
Accogliere i ragazzi ed indirizzarne i talenti
Il focus è dunque sulle potenzialità di ognuno. «Sappiamo benissimo che – soprattutto nel meridione – i minorenni potrebbero essere ammaliati dai guadagni facili, anche per essere considerati di più da parte dai coetanei. Noi siamo andati a lavorare su questo: ma quanto è più bello fare l’imprenditore o riuscire a lavorare seriamente? Perché devono per forza piacere gli idoli sbagliati? Miriamo, insomma, a creare nuovi modelli, positivi».
Non solo. «Eravamo stanchi di laboratori fini a se stessi. Vogliamo sviluppare attività che danno competenze e facciano emergere i talenti di ciascuno. Per esempio, ci siamo accorti che il laboratorio urbano Salento Fun Park è diventato una sorta di casa per questi ragazzi e da qui nascono competenze, professionalità», conclude. «Credo che questo approccio sia la nostra forza: a trascorrere tanto tempo con i ragazzi si riescono a capire tantissime cose. Perché aspettare che i giovani diventino talenti nella devianza? Se un ragazzo ha un talento facciamo in tempo ad accoglierlo e indirizzarlo nella maniera giusta».