Il gufo è arrivato: pronti a imparare incantesimi e pozioni? Il titolo di Avalanche Software è la novità per una delle IP più celebri del nostro tempo
Che Hogwarts Legacy fosse un videogioco tanto atteso da maghi e streghe lo abbiamo capito dai video comparsi sui social. Cosa fareste con la bacchetta in mano? Nessun dubbio secondo i meme su TikTok e Instagram: scaraventare subito un Avada Kedavra contro un nemico nei paraggi. Purtroppo, dobbiamo avvisarvi, la più terribile delle Maledizioni senza perdono richiederà impegno e dedizione prima di essere appresa. Ma il viaggio che vi condurrà a padroneggiare la bacchetta, le conoscenze di erbologia e l’arte delle pozioni, ve lo garantiamo, varrà tutte quelle ore di attesa. Dopo anni dall’annuncio ufficiale e qualche spiacevole rinvio, eccoci finalmente: è il momento di Hogwarts Legacy, il titolo sviluppato da Avalanche Software che abbiamo provato sulla next gen di Xbox. Scoprite di più nella nostra recensione.
Onori e oneri
Come ci ha spiegato il content creator Caleel, intervistato di recente su StartupItalia, Hogwarts Legacy ha il gravoso compito di risollevare le sorti di una IP arenatasi nel pantano dello spin off Animali Fantastici, saga di cui ancora non sono note le sorti. Harry Potter è parte della cultura contemporanea: il bambino che è sopravvissuto, i suoi inseparabili amici, i terribili rivali, i mentori e Colui che non deve essere nominato hanno conquistato bambini e adulti in mezzo mondo a partire dalla fine degli anni ’90. Il primo film, nel 2001, toccò il miliardo di dollari al box office; le code fuori dalle librerie per acquistare le copie dei romanzi hanno anticipato di molto quelle per aggiudicarsi gli iPhone.
Com’era Hogwarts nell’Ottocento?
In un quarto di secolo Harry Potter ha collezionato record. Eppure, sembra di capire, i fan sognavano da tempo qualcosa di nuovo. Hogwarts Legacy è al tempo stesso l’eredità di quanto visto e conosciuto finora e uno sguardo ambizioso verso il futuro della saga. La storia è originale, profondamente legata alla lore dell’autrice J. K. Rowling. Ma non incontrerete i vostri amati beniamini: Harry, Ron ed Hermione devono ancora nascere.
Ambientare Hogwarts Legacy nell’Ottocento è stata una scelta di campo necessaria per sgombrare il campo dal passato e scrivere una nuova pagina. Nella nostra intervista Caleel è stato molto chiaro a riguardo: il successo dei romanzi non si deve al mago con la cicatrice sulla fronte, ma al 99% alla magia di Hogwarts, la scuola che molti di noi (macché, tutti noi) ex bambini avrebbero voluto frequentare dopo aver ricevuto un gufo.
Un’avventura tutta da vivere
L’abbiamo fatta lunga. Vediamo dunque di capire com’è Hogwarts Legacy in tutte le sue sfaccettature: esperienza open world, combat system, gameplay, grafica e sonoro. Avviando il titolo il gamer deve svolgere il primo fondamentale compito: editare il proprio personaggio, modellandone il volto e le caratteristiche estetiche con una discreta ricchezza di opzioni. Mago o strega che sia, sarà lui o lei il vostro avatar (il software regge fino a quattro slot di salvataggio per altrettanti giocatori).
La storia inizia in un vortice di eventi. Avendo noi scelto di impersonare una strega, d’ora in avanti racconteremo le nostre esperienze vissute nei suoi panni. La ragazza vive a Londra, dove sta per prendere una carrozza magica per dirigersi verso Hogwarts, dove l’aspetta l’inizio delle lezioni del quinto anno. Insolito, direte voi: non capita spesso che uno studente ne varchi la porta così tardi.
Di lei non sappiamo molto, anche se il professor Fig, bizzarro e abile professore che ci farà da mentore, ha intravisto in noi del potenziale. I primi minuti di gioco sono un classico tutorial in un luogo selvaggio, molto lontano da Hogwarts. La nostra strega, come Harry ci viene da dire, è volitiva e coraggiosa, sempre pronta a mettersi in gioco. Il suo talento più grande pare essere legato alla capacità di padroneggiare una misteriosa magia antica.
Bacchette in posizione!
Gli scontri iniziali sono poca cosa rispetto a quello che ci attende: oltre all’incantesimo base, potremo giusto parare i colpi avversari con il prezioso incantesimo Protego. Hogwarts Legacy parte col piede giusto nella storia, spalancando presto le porte sul nostro arrivo a Hogwarts, dove il primo dovere è prestare il capo al Cappello parlante per farci assegnare alla Casa. Non temete: non dovrete supplicare “non-Serpeverde-non-Serpreverde”: la scelta è nelle vostre mani.
Essendo un gioco di ruolo fitto di specifiche e missioni, la selezione della Casa di appartenenza precluderà alcune quest secondarie, come quella legata ad esempio ai soli Grifondoro, che potranno godersi Nick-Quasi-Senza-Testa. I personaggi che incontrerete – dal preside Black (sì, un lontano antenato di Sirius) alla vicepreside Matilda Weasley (non aggiungiamo altro) – sono NPC con tanto da dirvi, mostrarvi e insegnarvi.
Studenti o esploratori?
L’esperienza open world – che all’inizio del titolo parte col freno a mano tirato, dal momento che non si potrà uscire dalle stanze senza aver prima completato l’obiettivo – si sgranchirà presto, aprendovi un mondo di possibilità. Esplorazione o lezioni? Sono due filoni fondamentali dell’esperienza in Hogwarts Legacy: entrambi sono necessari per vivere l’avventura. Ma, ascoltate bene, dovreste fare come Hermione: seguite tutti i corsi, apprendete le magie base come Accio e Reparo e frequentate i combattimenti clandestini con gli altri allievi per mettervi alla prova in un ambiente protetto.
Il combat system di Hogwarts Legacy richiede una certa abilità col pad, soprattutto perché, oltre all’incantesimo base, è necessario assegnare una magia a ciascun tasto e scatenarlo al momento giusto quando le cose in battaglia si mettono male. La nostra strega ha la capacità anche di sollevare oggetti disposti sul terreno di scontro e buttarli contro i nemici; attacco e difesa vanno curati in ogni minimo dettaglio, considerando il fatto che spesso lotteremo in schiacciante inferiorità numerica.
Open world, open school
L’open world di Hogwarts Legacy è anzitutto un open school: il protagonista indiscusso del videogioco è il mondo magico, le sue architetture e i suoi paesaggi. La mappa è colma di attività, con deviazioni pronte a distogliervi da molte missioni principali. Gli altri NPC potrebbero chiedere il vostro aiuto; non è raro sentire una richiesta di soccorso; ma è anche straordinariamente bello esplorare le stanze, attivare l’incantesimo Revelo per scovare oggetti con cui interagire e collezionabili nascosti.
Per completare il titolo siamo ben oltre le 50 ore, considerando missioni secondarie e compiti assegnati dagli insegnanti. Gli interni sono un piacere per gli occhi, anche per il solo gusto di attivare un meccanismo magico e godersi l’effetto. Abbiamo amato esplorare corridoi e stanze della scuola, un po’ meno l’assenza degli alunni che talvolta sembrano aver bigiato. In alcuni casi viene spontaneo chiederselo: ma in pieno giorno dove sono finiti tutti quanti?
Da riparare…
Hogwarts Legacy non è un titolo next gen e questo lo si nota in parecchi dettagli. Al di là di alcuni glitch sui visi, non ci hanno convinto nè le espressioni facciali, nè tantomeno il labiale. Il doppiaggio in italiano è nella norma, ma la riproduzione sulle labbra dei personaggi lascia davvero molto a desiderare. La sensazione è che il lavoro di sviluppo non sia stato affatto curato. Purtroppo nel corso delle nostre ore di gioco, abbiamo riscontrato in un paio di caricamenti il crash del sistema che ci ha buttato fuori dal gioco (fortunatamente senza danni al progresso della strega).
Un altro problema che potrebbe essere riparato in una prossima patch riguarda i sottotitoli: grandezza dei caratteri diverse in alcuni casi, o addirittura frasi manco pronunciate. Nel complesso però il giudizio sull’esperienza è positiva e siamo sicuri che il titolo conquisterà subito i gamer fan della saga. La storia è nel pieno stile dei libri e dei film: Hogwarts Legacy racconta la continua lotta tra bene e male, tra maghi e streghe che si schierano.
Hedwig’s Theme e oltre
A livello di audio design, Hogwarts Legacy arricchirà la vostra libreria potteriana, regalandovi melodie continue che renderanno ancora più piacevoli le ore passate sia a scuola, sia all’aperto. Molto altro ci sarebbe da dire sul videogioco: sul volo purtroppo abbiamo riscontrato una certa rigidità nei movimenti; sugli animali, belli da morire; sull’incredibile ricchezza di dettagli nelle case e in ogni angolo della mappa.
Hogwarts Legacy potrebbe essere un valido punto di partenza verso qualcosa di nuovo. Non è un capolavoro, ma gli sviluppatori hanno saputo maneggiare materiale da leggenda, onorandolo e confezionando un videogioco che, siamo sicuri, insegnerà molte cose nuove sul mondo magico a chi oggi crede di sapere già tutto. Non sappiamo che cosa ne sarà della saga, ma già così non possiamo che esclamare in coro: «Adoriamo la magia!».