Il meglio dei due capitoli con l’Unreal Engine 5 che fa fare il salto di qualità
La startup polacca Bloober Team si è affermata sullo scenario videoludico con la sua mini saga horror Layers of Fear, di cui tempo fa abbiamo recensito il secondo e ultimo capitolo. Ultimo finora. Perché la software house ha deciso di guardarsi alle spalle, senz’altro per prendere la rincorsa e proporre una rivisitazione dell’intero pacchetto. Operazione che, lasciatecelo dire, ha molto senso. Layers of Fear, sviluppato in Unreal Engine 5 e disponibile su next gen, è un esperimento che potrebbe essere definito remake, ma va in realtà inteso come un prodotto autonomo, che prende il meglio della trama e degli scenari e li fonde, trovando un filo conduttore nelle storie dei personaggi.
Non andremo a fondo nella trama di Layers of Fear, ma la sinossi è senz’altro utile a ingolosire chi è in cerca di storie dell’orrore, costellate di momenti di tensione. Layers of Fear parte dalla scrittrice, una donna che ha avuto successo con un libro precedente ed è ora in cerca del bis. Rintanatasi in un faro isolato, è sola con i suoi pensieri e ispirazioni per trovare la storia delle storie. Con la sua macchina da scrivere – e qui sta l’elemento stuzzicante – andrà a raccontare le vicende che compongono l’universo narrativo di Layers of Fear.
Le storie dei due capitoli non sono dunque avviabili in maniera separata. Layers of Fear non è un remake nel vero senso della parola, ma una versione prima destrutturata e poi potenziata dell’intera lore. C’è dunque la casa del pittore, tra le cui stanze si annida non tanto un assassino, ma l’orrore di una tragedia famigliare.
Bloober Team ci ha abituato a uno stile horror non urlato o banale, bensì psicologico. Non siamo in un survival horror, ma in un’esperienza fondamentalmente narrativa che merita anzitutto per l’approfondimento psicologico dei personaggi e delle vicende. Case, oggetti e molto altro non sono freddi dettagli, ma elementi che muteranno rendendo ogni passo inquieto e spaesante. La seconda storia parla invece dell’attore in declino, alla disperata ricerca di una parte che ne risollevi le sorti. A bordo di una nave, solo anche lui, lo aspettano incubi e misteri. I DLC completano il quadro, inaspettatamente pieno di collegamenti.
L’elemento che davvero si nota in questa riscrittura di Layers of Fear è il miglioramento grafico. Con l’Unreal Engine 5 la software house polacca ha fatto il salto di qualità. Il gamer sfoglierà le storie dei personaggi non in dialoghi, bensì analizzando il contesto, soffermandosi su lettere e dettagli. Il videogioco è ideale per chi sa godersi la tensione, ma preferirebbe non dover metter in pausa il titolo per riprendere fiato dopo uno spavento.