Un’esperienza che gli appassionati sapranno senz’altro apprezzare. Per i neofiti non si dà nulla per scontato
Approcciare un anime o una qualsiasi produzione giapponese può spaventare. Prendete One Piece, uscito da poco con il live action su Netflix: chi non ha mai letto il manga o visto l’anime potrebbe temere di partire in svantaggio, non conoscendo nulla dell’universo narrativo. Fortuna che in molti casi sviluppatori e creativi non danno mai nulla per scontato e ci tengono a ripercorrere le puntate precedenti per accogliere tutti. Questa premessa ci serve per parlarvi di Infinity Strash: Dragon Quest. The Adventure of Dai, titolo disponibile su tutte le piattaforme. Si tratta della riproposizione videoludica del manga e anime Dragon Quest: The Adventure of Dai. Parliamo di una produzione con decenni di lore alle spalle. Nonostante questo il team di Square Enix ha tentato di proporre un titolo che fosse adatto non soltanto agli appassionati, ma anche ai curiosi da coinvolgere per farne nuovi fan.
Nel caso di Dragon Quest: The Adventure of Dai la serie manga è stata a sua volta ispirata dalla saga videoludica JRPG di Dragon Quest. Square Enix ha deciso di ripercorrere parte della storia (fino al capitolo 74 del manga e all’episodio 41 dell’anime). In breve la trama ci fa incontrare Dai, un bambino di 12 anni che abita su un’isola popolata soltanto da mostri. Ha l’ambizione di diventare un guerriero e nasconde un potere particolare quando si arrabbia. L’incontro con il maestro Avan diventa cruciale per sconfiggere il demone Hadler. Questa la rapida sinossi, che dà accesso a una serie di eventi primari e secondari che hanno fatto la fortuna dell’IP.
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Infinity Strash: Dragon Quest. The Adventure of Dai viene definito come un gdr d’azione. In realtà è una descrizione troppo magnanima, dal momento che il combat system non è dei più approfonditi, mentre ampio spazio viene lasciato alla narrazione, con lunghi filmati e dialoghi che ripercorrono le vicende di Dai e dei suoi amici.
Chi è in cerca di azione e frenesia potrebbe dunque rimanere deluso da questo riadattamento videoludico. Senz’altro Square Enix ha saputo cogliere lo spirito della saga, scegliendo di raccontare solo una parte della storia, forse già pronta a tornare con un nuovo titolo nel futuro prossimo. A livello grafico Infinity Strash: Dragon Quest. The Adventure of Dai è un prodotto discreto, che richiama evidentemente lo stile dell’anime.
Come detto i filmati sono tanti e corrono il rischio di annoiare dal momento che stiamo comunque parlando di un prodotto videoludico inserito sotto il cappello dei gdr. Come se la cava dunque quando bisogna combattere? In questo caso la soddisfazione non è massima: in tempo reale, gli scontri vedono Dai fronteggiare i cattivi principali, in scenari ispirati e convincenti. Purtroppo il sistema di combattimento non è sufficientemente ruolistico e si riduce a continui attacchi base e speciali, con combo che vengono anticipate da brevi filmati comunque niente male. Solo con i boss il titolo si mostra quel minimo ostico e sfidante.
Le Bond Memories sono invece la parte che ha raccolto l’apprezzamento da parte della critica e dei gamer. Sono carte collezionabili che si possono ottenere sconfiggendo mostri all’interno di un dungeon e che non vanno soltanto a raccontare una parte della lore, ma possono diventare cartucce preziose da sparare in battaglia. In conclusione, Infinity Strash: Dragon Quest. The Adventure of Dai risulta un’operazione riuscita soltanto in parte, con uno sviluppo che punta tanto sulla storia (omaggiandola come si deve), lasciando da parte meccaniche che avrebbero maggiormente coinvolto in prima persona il gamer.