Si chiama Deep Green e cede gratuitamente il calore. Così si risparmiano quasi 8mila euro in bolletta
«Abbiamo costruito un piccolo data center nel centro ricreativo di Exmouth. La maggior parte dei data center spreca il calore generato dai computer. Noi, il nostro, lo catturiamo per cederlo gratuitamente alla piscina e riscaldare la vasca». Mark Bjornsgaard è l’amministratore delegato della startup UK Deep Green, che sfrutta il calore prodotto dalle apparecchiature tech per riscaldare l’acqua e così permettere alla struttura di risparmiare sulla bolletta. Questo accade in Inghilterra, dove 20 piscine pubbliche hanno introdotto questo sistema di economia circolare. La crisi energetica e l’impennata dei prezzi hanno colpito il vecchio continente, UK compresa. Aziende come quelle che gestiscono le piscine sono state tra le più esposte, con disagi e in alcuni casi chiusure dovute semplicemente all’impossibilità di fornire acqua calda soprattutto nei mesi più freddi. “Con l’installazione di un’unità Deep Green – spiega l’azienda sul proprio sito – una piscina pubblica media di 25 metri risparmia quasi 7000 sterline (quasi 8mila euro, ndr) al mese sui costi energetici”.
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La storia di Deep Green è stata ripresa dal Guardian. Il sistema è pensato per essere circolare: in questo trasferimento di calore il data center evita di surriscaldarsi cedendo il calore. La strategia della startup è quella di replicare questo modello e sfruttare i data center in una modalità decentralizzata. Invece di concentrarli in un unico luogo, dentro grandi edifici, li porta là dove serve calore per il riscaldamento, di modo da ridurre i costi (e gli sprechi) nelle strutture pubbliche. In particolare in Gran Bretagna la situazione delle piscine pubbliche sembra complicata alla luce dei prezzi delle bollette. L’attività di Deep Green non è la soluzione definitiva, ma potrebbe senz’altro alleviare i bilanci. In cambio di una cessione gratuita del calore dei data center, la startup chiede spazio e connessione internet.