Non è un periodo facile per le società tech che tentano la strada della Borsa
Changxin Memory, uno dei soggetti cinesi attivi nel campo dei chip e dei semiconduttori, è pronto ad avviare le pratiche per la quotazione in Borsa nel 2023 sul listino di Shanghai. A scriverlo è Bloomberg, dove si riporta anche la cifra ipotizzata dell’IPO: 14,5 miliardi di dollari. In caso venisse confermata si tratterebbe di una notizia rilevante soprattutto se considerata la situazione complessiva delle tech company a livello globale. Come ricordava pochi mesi fa Reuters, il numero di IPO non è mai stato così basso dai tempi della crisi del 2008. A fine settembre 2022 risultavano appena 14 società tech quotate (nel 2009 erano state 12). Anche in termini di raccolta i dati non sono positivi: 507 milioni di dollari è la cifra più bassa dal 2000.
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Al momento sulla quotazione di Changxin Memory non si sa molto altro, se non che le informazioni riprese provengono da fonti attendibili e vicine alla società. Per quanto riguarda il settore, quello dei chip è tra i più importanti e dibattuti da anni: la crisi dei semiconduttori provocata dalla pandemia ha messo il mondo di fronte a una situazione di grande incertezza: le industria hanno rallentato la produzione e i consumatori hanno fatto l’esperienza di negozi e store vuoti per mesi. Se vi interessa l’argomento dei chip, sia a livello economico sia geopolitico, vi suggeriamo di leggere il nostro dossier in materia.