Secondo Mosca, la società di Cupertino spierebbe le comunicazioni. Sullo sfondo la guerra in Ucraina e il sostegno USA a Kiev
La Russia ha stabilito il divieto per i funzionari governativi di utilizzare qualsiasi device Apple, in particolare gli iPhone. La ragione principale di questa mossa deriva dalle preoccupazione nutrita da Putin che la società statunitense sottragga materiale sensibile durante le comunicazioni. A riferire la notizia per primo è stato il Financial Times, che ha evidenziato quanto il presidente russo sia da tempo attento alla questione: poche settimane dopo aver deciso l’invasione dell’Ucraina nel febbraio 2022 aveva firmato un decreto chiedendo a tutte le realtà coinvolte nello scambio di informazioni chiave in ambito bellico e di intelligence di switchare da piattaforme estere a software russi entro il 2025.
L’ex presidente russo Dmitry Medvedev ha attaccato Apple. L’elemento interessante è che lui stesso nel 2010, quando guidava il Cremlino, si era recato in Silicon Valley ricevendo un iPhone 4 da Steve Jobs. Nel giro di un decennio i rapporti tra Washington e Mosca sono evidentemente peggiorati e l’invasione russa dell’Ucraina continua a rappresentare un tema di scontro.
Apple d’altra parte è una di quelle tantissime società che hanno deciso di abbandonare il mercato russo come segno di protesta contro l’azione di Putin in Ucraina. Su StartupItalia ci siamo occupati a lungo di questa fuga corale da parte del settore tech, che ha di fatto isolato la popolazione russa, rendendo inaccessibili numerosi servizi digitali. Al netto della presa di posizione chiara da parte della casa di Cupertino, sappiamo anche che la tutela della privacy degli utenti tanto cara a Apple (immaginiamo anche in Russia) ha in passato causato non pochi problemi alla multinazionale.
Il caso più eclatante è quello che riguarda i terroristi che nel 2015 fecero una strage a San Bernardino, in California, uccidendo 14 persone. La coppia, un uomo e una donna, avevano entrambi iPhone a cui le autorità USA volevano accedere per proseguire le indagini. Apple si rifiutò di sbloccare i dispositivi reagendo a quello che secondo la Big Tech avrebbe rappresentato un pericoloso precedente.