Grazie a un’operazione durata 10 anni e coordinata dalle autorità statunitensi con la collaborazione di Francia, Germania, Regno Unito e Paesi Bassi, il malware avrebbe cessato la sua attività
“La piattaforma QakBot è stata smantellata”. L’annuncio arriva da parte delle autorità statunitensi dopo un lungo lavoro che ha coinvolto Stati Uniti, Francia, Germania, Regno Unito e Paesi Bassi. Individuato per la prima volta più di 10 anni fa, il malware utilizzato da numerosi pirati informatici per commettere reati finanziari avrebbe cessato l’attività secondo quanto dichiarato dagli americani.
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Come operava QakBot
Comunemente diffuso tramite e-mail inoltrate a vittime ignare, le autorità statunitensi hanno dichiarato: «QakBot ha infettato più di 700.000 computer, ha facilitato la diffusione di ransomware e ha inflitto danni per centinaia di milioni di dollari a imprese, operatori sanitari e amministrazioni pubbliche» in tutto il mondo, si sottolinea in un comunicato diffuso dal Dipartimento di giustizia USA. L’operazione denominata “Duck Hunt”, è stata condotta da una partnership internazionale guidata dal Dipartimento di Giustizia e dall’FBI. Qakbot, nel corso della sua attività, avrebbe attaccato settori critici in tutto il mondo principalmente infettando i computer delle vittime attraverso messaggi di posta elettronica di spam contenenti allegati o collegamenti dannosi. Gli autori di ransomware estorcono poi le loro vittime, cercando pagamenti di riscatto in bitcoin prima di restituire l’accesso alle reti informatiche delle vittime. Gli investigatori hanno individuato prove che attestano il fatto che, tra ottobre 2021 e aprile 2023, gli amministratori di Qakbot hanno ricevuto commissioni corrispondenti a circa 58 milioni di dollari in riscatti pagati dalle vittime. Le apparecchiature che sono state infette dal malware sono, poi, entrate a far parte di una botnet (una rete di computer compromessi). Questo passaggio ha permesso ai criminali informatici di controllare a distanza tutti i computer infetti in modo coordinato a insaputa del proprietario del PC.