Alberto Dalmasso: «Entro 3 anni vogliamo raggiungere il 10% del comparto italiano e nei prossimi 5 anni puntiamo al 30%. Vogliamo diventare il player di riferimento nel settore»
«Crediamo che quello del welfare aziendale sia il settore in più rapida crescita nei prossimi 15 anni. Il mercato dei buoni pasto oggi vale 4 miliardi di euro in Italia ed è il terzo più grande al mondo dopo il Brasile e la Francia, con previsioni di crescita del 5% all’anno», spiega Alberto Dalmasso, CEO e cofounder di Satispay. L’unicorno adesso punta su un settore che, a detta del CEO, ha bisogno di innovazione. «Entro 3 anni vogliamo raggiungere il 10% del mercato italiano dei buoni pasto e nei prossimi 5 anni puntiamo al 30%. Vogliamo diventare il player di riferimento». Alberto ha, come sempre, le idee chiare, come potrà riuscire nell’intento? Le soluzioni messe in campo da Satispay puntano sull’azzeramento delle commissioni per importi fino a 10 euro e una fee di soli 20 centesimi per cifre superiori per gli esercenti. Ma vediamo nel dettaglio il piano d’azione.
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La soluzione di Satispay
Satispay propone ticket buoni pasto esclusivamente digitali, accessibili dall’app, spendibili dal primo ottobre presso gli oltre 70mila esercenti già convenzionati con l’unicorno. Un modello di business che vuole rivoluzionare un settore di mercato oggi caratterizzato da commissioni che oscillano tra il 12 e il 15% mentre i tempi d’incasso arrivano fino a 120 giorni. «Sono solo 4 su 25 milioni i lavoratori italiani che utilizzano i buoni pasto – afferma Dalmasso – Le alte commissioni, i pagamenti ritardati e la scomodità di utilizzano scoraggiano gli stessi esercenti mentre questo è un settore che chiede rivoluzione». E questa rivoluzione per Satispay passa dalla cessione dei buoni senza commissioni aggiuntive, con incassi che vengono recapitati entro un giorno lavorativo e con la fatturazione automatizzata per gli esercenti.
E dal primo ottobre, la fatturazione per gli esercizi convenzionati con Satispay sarà gestita direttamente dal team di Dalmasso tramite l’app. «Per quanto riguarda i lavoratori, abbiamo previsto la possibilità di effettuare più pagamenti in un’unica transazione e permettiamo l’utilizzo dei buoni entro due anni dal momento dell’emissione, anche a cena e nei giorni festivi – spiega il CEO – Inoltre, per le aziende l’attivazione è ancora più semplice e la gestione è rapida. Ogni dipendente ha suo codice che deve inserire sull’app per poter utilizzare i buoni. Sempre dalla piattaforma può tenere conto di quanti ne ha ancora a disposizione, delle date di scadenza e dello storico delle spese effettuate». Tra gli esercizi già convenzionati con Satispay ci sono Coop Lombardia, Despar, Basko, Borello, Tigros, To.Market, Ekom, Prestofresco, Nova Coop.
Le prossime sfide
«Due anni fa lanciavamo l’acquisizione di Advisoreat, che abbiamo chiuso quest’anno. Nel frattempo, ci siamo dedicati a portare sul mercato tanti altri servizi, ma ce l’abbiamo fatta – conclude Dalmasso – Investire sul welfare privato per contribuire alla salute dei cittadini è ora una delle nostre priorità. E il mercato dei buoni pasto in Italia arriverà a esplodere, contando fino a 20 miliardi di volume». Nei piani di Satispay non c’è solo il lancio in Italia: «Vogliamo allargare l’iniziativa anche ad altri Paesi, a partire della Francia, dove già stiamo vivendo una bella espansione. Da questa nuova soluzione ci attendiamo un incremento di fatturato del 10% nell’arco di 18 mesi – un anno».