Nel Paese quasi un quinto del PIL è generato da società e aziende innovative
Gli attacchi di Hamas contro Israele hanno provocato morte e distruzione in quest’angolo di Medioriente. Sono centinaia i civili morti e moltissimi gli ostaggi. In uno scenario bellico con pochi precedenti anche le aziende e le startup israeliane devono confrontarsi con la situazione incerta. Lo abbiamo visto dopo l’invasione russa dell’Ucraina nel febbraio 2022, con centinaia di aziende innovative che hanno reagito, in alcuni casi continuando a lavorare sotto le bombe di Mosca.
In Israele, uno dei Paesi che più al mondo ha investito in tecnologia e innovazione, cosa sta succedendo su quel fronte? Reuters ha spiegato che le società tecnologiche con sede in Israele hanno rafforzato i protocolli di sicurezza e si stanno preparando anche all’eventualità che la guerra con Hamas e l’Iran possa provocare danni alle infrastrutture, con conseguenti blocchi dei servizi.
Quasi un quinto del PIL di Israele è generato dalle società tecnologiche e il 14% degli occupati nel Paese è attivo nel comparto startup e innovazione. Come abbiamo scritto su StartupItalia nel 2023 le relazioni tra il primo ministro d’Israele Benjamin Netanyahu e l’ecosistema startup hanno registrato frizioni a causa delle riforme portate avanti dal governo in tema di giustizia.
I piani di Israele sul fronte tecnologico guardano anche alla strategica industria dei chip. Alcuni mesi fa Intel ha annunciato che aprirà nel Paese uno stabilimento per la produzione di semiconduttori con un investimento da 25 miliardi di dollari. La guerra con Hamas e l’Iran potrebbe senz’altro aver un impatto sull’evoluzione dell’ecosistema tech.