Finora questa figura non era mai stata prevista in organico. Dalla Silicon Valley c’è attenzione sulla regolamentazione dell’intelligenza artificiale
Y Combinator, uno dei più famosi acceleratori di startup al mondo con sede in Silicon Valley, ha annunciato di aver assunto Luther Lowe come Head of Public Policy, una figura che prima l’azienda neppure aveva in organico. Come si legge su Axios, Y Combinator non è mai stata una realtà molto attiva dal punto di vista delle prese di posizioni in politica. La più nota è stata l’opposizione allo Stop Online Piracy Act nel 2011. Con questa novità la stampa di settore si attende dunque un maggiore protagonismo a Washington per fare pressione sui decisori quando si trattano materie riguardanti il mondo startup.
Su StartupItalia trovate l’articolo e il podcast che raccontano la storia di Paul Graham, il fondatore di Y Combinator e giudicato il papà di moltissime startup poi divenute unicorni e Big Tech. Si tratta di uno dei luoghi simbolo della Silicon Valley, la cui presidenza in passato è stata ricoperta da Sam Altman, il Ceo di OpenAI. Attualmente il Ceo di Y Combinator è Garry Tan. Uno dei temi su cui l’acceleratore vuole aver voce in capitolo è senz’altro quello della regolamentazione sull’AI: la Casa Bianca ha espresso timori, ferma restando l’intenzione di rendere gli USA un Paese leader di questa tecnologia.