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Diario del terzo appuntamento della nuova stagione di BreakfaStories, le colazioni promosse da OBE con PHD, CiaoPeople e con la media partnership di StartupItalia. La nuova puntata va alla scoperta della comunicazione sociale efficace da parte di brand e associazioni
Nel terzo appuntamento della quinta edizione di BreakfaStories, le “colazioni virtuali” promosse da OBE – Osservatorio Branded Entertainment, l’associazione che studia e promuove la diffusione sul mercato italiano del branded entertainment come leva strategica per la comunicazione integrata di marca in collaborazione con PHD Media Italia e Ciaopeople si è parlato di partecipazione attiva e coinvolgimento di cittadini e consumer nelle nuove sfide ambientali e sociali. La sostenibilità oggi è sostituita dall’idea di impatto e dalla necessità di ripensare il proprio business in un’ottica concreta, mirata, emozionale. Ma come questo impatto viene realizzato? E come viene raccontato? Come cambiano le organizzazioni, i ruoli e le competenze per gestire davvero questo cambiamento? A discutere del tema, Francesco Castellone, direttore Comunicazione e Relazioni Esterne del Gruppo Iren, Roberta Signori, Sustainable Development Manager Fishing and Healthly Oceans Bolton Food e Carlo di Biase, referente del progetto “The Sign Dance” per l’Ente Nazionale Sordi, accompagnato dall’interprete Consuelo Frezza. Gli incontri, moderati dal giornalista e direttore editoriale di StartupItalia, Giampaolo Colletti, vogliono aprire uno sguardo sul mondo dei brand fornendo riflessioni e suggerimenti in merito ai grandi cambiamenti in atto nella comunicazione e nell’entertainment. Il tutto in 45 minuti, da remoto e in presenza.
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Creatività e collaborazione per comunicare l’impatto ambientale
In una ricerca di PHD sul tema delle “stranger skills” – quelle competenze “soft” così poco evidenti ma così tanto ricercate dai brand – 6 intervistati su 10 considerano la collaborazione un aspetto fondamentale per stimolare e sbloccare la creatività, mentre tra le professioni più rilevanti legate al tema della sostenibilità ambientale spicca quella del Sustainability manager e del Diversity, Equity e Inclusion manager. «C’è bisogno di educare alla sostenibilità – ha affermato Francesco Castellone del Gruppo Iren durante l’incontro – Per questo in Iren è nata una specifica divisione che vuole raccontare, costruire e coinvolgere i cittadini nella fase della narrazione». Per Roberta Signori: «Alla base di tutte le attività di comunicazione di Bolton Food dedicate alla sostenibilità c’è sempre un lavoro che facciamo sulla filiera. Entro il 2024 vogliamo arrivare ad avere i nostri approvvigionamenti di tonno pescato in modo responsabile. Nel 2022 eravamo al 86,5%, adesso vogliamo chiudere il cerchio e abbiamo pensato a una partnership con il WWF che risponde anche a un bisogno di comunicazione e che si rivolge a un target: le famiglie e i bambini. In questo senso abbiamo messo in campo un progetto video di comunicazione che è anche un cartoon che ha coinvolto diverse scuole ed è diventato un libro». Carlo di Biase, referente del progetto “The Sign Dance” per l’Ente Nazionale Sordi ha ideato un’iniziativa molto particolare con l’obiettivo di comunicare le difficoltà che le persone sorde si trovano a dover affrontare quotidianamente: «Con il progetto “The Sign Dance”, abbiamo selezionato una serie di frasi di canzone italiane famose trasposte nella lingua dei segni via social, andando alla ricerca di un dialogo tra la comunità sorda e udente. Il progetto ci ha piacevolmente sorpreso perché abbiamo ottenuto un riscontro di oltre 10mila follower sui social: un risultato eccezionale per aprirci all’esterno».
Come coinvolgere il target?
Di coinvolgimento si parla molto, ma quali indicazioni dare ai brand e agli enti istituzionali per farlo al meglio? Per Carlo di Biase: «Con il progetto “The Sign Dance”, alla fine di ogni video si poteva fare un duetto in lingua dei segni. Eravamo certi che ci sarebbe stata la partecipazione da parte di persone udenti, ma la sorpresa è stata ottenere un ottimo riscontro delle persone sorde, che hanno creato empatia cercando di abbattere l’isolamento che oggi è ancora molto accentuato nel nostro Paese». Roberta Signori lavora sia sulla comunicazione interna con attività per i dipendenti che con un progetto di comunicazione esterna, “Ambassador’s program”, il quale coinvolge i dipendenti di Bolton Food impegnati in progetti di comunicazione nelle scuole. «Le sfide sulla sostenibilità sono ancora tante, è un continuo mettersi in discussione, cercando di dare sempre più valore al nostro prodotto attraverso la sostenibilità e raccontando la nostra filiera e quello che facciamo – conclude Roberta – “Prima di comunicare, fare”: credo che sia questa la chiave di riuscita nella comunicazione aziendale. É inoltre fondamentale mantenere una coerenza di messaggi, cercando di allargare il proprio focus target». É d’accordo anche Francesco Castellone, che ha concluso: «Il segreto è intercettare il target attraverso linguaggi sempre nuovi, la direzione va inventata e bisogna capire se la strada è quella giusta».