I dettagli economici dell’accordo non sono stati divulgati anche se si preannuncia come una delle più importanti operazioni degli ultimi anni per una startup italiana
Musement passa al colosso tedesco del turismo Tui Group in quella che si preannuncia come la più importante tech exit italiana degli ultimi dieci anni. Anche se la cifra non è stata divulgata, dunque è difficile farsi un’idea precisa né tantomeno celebrare ipotetici traguardi. La piattaforma tricolore, che serve a scoprire e prenotare tour e attrazioni in tutto il mondo, è stata dunque acquisita dall’azienda tedesca.
I (pochi) dettagli
L’azienda, guidata dai propri founder e con l’intero team, rimarrà indipendente all’interno di Tui Destination Experiences, la business unit di Tui Group dedicata al segmento Tours & Activities, che offre appunto esperienze, escursioni, servizi per le visite nelle città e nelle diverse destinazioni in 49 paesi nel mondo.
Senza dubbio un’operazione importante anche se si fatica a darne un giudizio completo senza avere gli elementi economico-finanziari in mano. “L’operazione rappresenta la più importante exit nel settore tech travel italiano nell’ultimo decennio e segna una mossa strategica nel mercato globale delle esperienze, che vale oggi 150 miliardi di euro, con un tasso di crescita del 7%” si legge in una nota.
La volontà della startup sembra essere quella di evidenziare come sia dai tempi di Venere.com acquisita da Expedia dieci anni fa che non si verificavano exit di aziende italiane nel settore tech travel. Oltre al fatto che stavolta un’azienda tech verrà integrata in un grande player prevalentemente “offline” portando competenze in chiave di digital transformation: non viene “assorbito” un concorrente, ma si uniscono forze complementari.
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Tui Group: 20 milioni di clienti
Le dichiarazioni sono ovviamente un tripudio di entusiasmo: “Siamo entusiasti di essere entrati a far parte di uno dei più grandi gruppi presenti sul mercato travel a livello globale – ha spiegato Alessandro Petazzi, cofondatore e Ceo di Musement – realizzare una exit di questa portata rappresenta un segnale importante per l’innovazione italiana e un riconoscimento al grande lavoro svolto con gli altri co-founder, Claudio Bellinzona, Paolo Giulini e Fabio Zecchini, in questi cinque anni. Per Musement si aprono nuove opportunità per monetizzare meglio la nostra tecnologia e la nostra offerta, accedendo in primo luogo alla vasta base clienti del Gruppo TUI e sfruttandone i vantaggi a livello di costi di acquisizione e, quindi, espandendo potenzialmente in maniera notevole le relazioni strategiche di distribuzione B2B2C. Un ringraziamento particolare va a360 Capital Partners, Micheli Associati, P101 e IAG che negli ultimi cinque anni hanno supportato con professionalità ed entusiasmo la crescita di Musement. Grazie ai fondi ottenuti abbiamo potuto accelerare le nostre operazioni di crescita e lo sviluppo di asset tecnologici, che hanno giocato un ruolo chiave nell’ambito dell’acquisizione.” ha concluso Petazzi. L’azienda ha raccolto in cinque anni un totale di 15 milioni di euro. Tra i finanziatori, anche il fondo americano Interwest Capital.
Già, i clienti di Tui: nel gruppo tedesco Musement ne troverà circa 20 milioni. Un bel salto considerando che oggi raggiunge un milione di persone al mese. Il matrimonio consentirà all’ex startup italiana di “trarre vantaggio da grandi capacità operative e relazioni con fornitori nelle destinazioni sun & beach attualmente non coperte dal servizio e contare sulla reputazione di un brand riconosciuto a livello globale” spiega il comunicato.
Per chi non lo sapesse, Musement propone decine di migliaia di prodotti, dai biglietti saltafila ai musei alle visite guidate fino alle gite in barca o in bici e ai percorsi enogastronomici, in 1.100 città del mondo. Fra l’altro rientra tra le realtà certificate Great Place To Work e conta oggi 130 dipendenti.
Il mercato dei tour e delle attrazioni
Il mondo di chi offre tour e attrazioni è in effetti molto frammentato. Oltre che microscopico come dimensione media delle aziende: oltre il 90% delle circa 350mila aziende che fanno girare, nel vero senso della parola, i turisti sono soggetti minori che generano un fatturato annuo inferiore a un milione di euro, legato quasi esclusivamente a clienti una tantum. Musement, lanciata cinque anni fa, punta a loro fornendo loro un marketplace digitale per consentire una presentazione rapida e semplice delle loro proposte. Ma anche per aiutare i fornitori a muoversi nel digitale con soluzioni pensate ad hoc per il proprio network di fornitori in chiave di trasformazione digitale: dalla creazione di sistemi di bigliettazione e controllo degli accessi a piattaforme self-service per permettere di caricare in modo intuitivo i propri prodotti e renderli prenotabili online, oltre a un vasto numero di soluzioni di distribuzione B2B2C, tra cui una piattaforma per agenzie di viaggio offline, widget auto-personalizzabili, soluzioni “white label” e Api per i merchant.
“L’azienda – si legge nella nota – ha inoltre puntato da subito sullo sviluppo tecnologico del prodotto, realizzando una piattaforma di back end per la creazione automatica di tour combinati e di itinerari intorno a punti di interesse, fino a soluzioni di machine learning per definire rilevanza di contenuti e prezzi in modo dinamico. Il tutto integrato in oltre 35mila prodotti prenotabili da migliaia di fornitori in diversi verticali”.
Tui: “Passo cruciale verso il digitale”
“Puntiamo a fornire le esperienze più altamente personalizzate possibili ai nostri 20 milioni di clienti – ha spiegato Fritz Joussen, Ceo di Tui Group – ciò richiederà una maggiore digitalizzazione della nostra attività. Per me, la digitalizzazione e la personalizzazione sono quindi inestricabilmente collegate e costituiscono i fattori chiave di successo per il futuro del turismo. Con l’acquisizione di Musement, stiamo compiendo un ulteriore passo cruciale in questa direzione”.