I ragazzi di Inti Creates ci fanno fuggire ancora una volta da migliaia di studentesse in preda a crisi ormonali in quello che è ormai un classico degli FPS on rail demenziali
Quanto possono essere folli i videogame nipponici? Non ne avete idea. O forse sì, se avete giocato a Gal*Gun Returns, che avevamo recensito giusto un annetto fa. Sempre da quei maniaci di Inti Creates Co., Ltd, software house giapponese fondata nell’ormai lontano 1996 da alcuni dipendenti e artisti provenienti dalla più nota Capcom, arriva oggi su Nintendo Switch Gal*Gun: Double Peace, dopo essere approdato, nel lontano 2016, su PlayStation 4, PlayStation Vita e Microsoft Windows, via Steam. Naturalmente il titolo arriva sull’ibrida Nintendo con tutti i DLC e i costumi un tempo venduti separatamente.
Gal*Gun: Double Peace, con tutte le ragazze sono tremendo…
La prima cosa da fare in Gal*Gun: Double Peace sarà determinare chi è il nostro alter ego virtuale. Non tanto fisicamente, visto che non apparirà mai su schermo, quanto caratterialmente. È possibile scegliere tra atleta e nerd, fino ad arrivare a… pervertito (sì, avete letto bene). A seconda della scelta varieranno le statistiche di base, suddivise tra intelletto, atletica, tendenza modaiola…
La trama assolutamente folle alla base di Gal*Gun: Double Peace vede il nostro povero studente Houdai bersagliato contemporaneamente dalle frecce di due cupido molto particolari e pasticcioni, perennemente in lite tra loro: Ekoro e Kurona. Il risultato è che il nostro Houdai emana ora una quantità tale di feromoni che ogni ragazza nel raggio di chilometri intende saltargli addosso.
Se avete giocato ad altri capitoli della sconclusionatissima saga nipponica, saprete già cosa attendervi, altrimenti è presto detto: Gal*Gun: Double Peace è uno sparatutto su rotaia, di quelli che andavano di moda ai tempi dei coin op.
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Al posto di mostri e zombie, però, su schermo sciameranno orde di ragazze, che dovrete fermare prima che siano troppo vicine (inizieranno a baciarvi e abbracciarvi e per liberarvi dovrete agire ripetutamente sullo stick), mandandole in estasi con la vostra pistola ai feromoni (e più non vogliamo sapere).
La colpa, appunto, sarà del vostro incredibile ascendente: le frecce dei due cupido sono così potenti che ciascuna ragazza, pur di avere almeno un brandello dei vostri vestiti, vi piomberà addosso interrompendo qualsiasi azione che stesse facendo: ecco perché alcune saranno in costume da piscina, o in tenuta da atletica.
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Chi divora anime e manga ritroverà in Gal*Gun: Double Peace le medesime situazioni pruriginose e battute lascive tipiche di altre storielle ideate in Giappone, ma in realtà il gioco è castissimo e non contiene scene di nudo. Giocando incapperete soltanto in un buon numero di doppi sensi agevolati da visuali birichine della telecamera virtuale che indugerà su alcune parti del corpo dei personaggi femminili, ma in fondo nulla che non si veda e non si senta in qualunque varietà italiano in prima serata…
In Gal*Gun: Double Peace non si spara e basta contro eserciti di ragazzine in preda agli ormoni e all’isteria: entro il tramonto dovremo infatti trovare l’amore della nostra vita o subentrerà la maledizione di Kurona che ci renderà l’essere meno desiderabile sulla faccia del pianeta. Per questo il nostro obiettivo sarà bersagliare almeno una delle due amiche d’infanzia: la giunonica Shinobu e l’esuberante Maya che, in quanto cacciatrici di demoni, non si faranno certo incantare dalle frecce di Kurona ed Ekoro, rappresentando un nemico ben più coriaceo.
Pensato soprattutto per gli amanti di prodotti squisitamente nipponici, fantasiosi e sopra le righe, Gal*Gun: Double Peace vive naturalmente di fan service ma, nella sua semplicità, complice anche una realizzazione grafica che non tradisce l’anzianità del titolo originale, riesce anche ad appassionare per qualche tempo e pure a strappare qualche risata. Anche di imbarazzo, soprattutto se deciderete di giocarlo su Switch in un luogo pubblico…