L’avventura di Moonlight Kids è partita bene. Proprio bene
Le foreste sono misteriose, affascinanti, costringono a guardarsi attorno passo dopo passo. Da settimane, però, parlarne dà un senso decisamente più cupo. Le notizie che arrivano dal confine tra Polonia e Biellorussia, dove migliaia di migranti vengono sfruttati per misere questioni politiche, ci raccontano di drammi e tragedie quotidiane: è morto un neonato, è morto un giovane, e intanto un umanità intera è in cerca di un futuro migliore. Chi abita quei luoghi, così emerge da alcune interviste, non guarderà più alla foresta nello stesso modo. Una simile premessa ci è sembrata d’obbligo per presentarvi The Wild at Heart, l’opera prima di una software house USA disponibile anche su Nintendo Switch. Moonlight Kids ha realizzato un titolo che conquista per grafica e audio design: nei panni di Wake, coraggioso e al tempo stesso disperato ragazzino dodicenne, iniziamo un viaggio sorprendente nel cuore della foresta. Luogo di magia che, al di là delle cose brutte del mondo, ci ha regalato momenti di sincera spensieratezza.
L’universo indie che seguiamo da tempo su StartupItalia mostra maturità nel trattare questioni impegnate. Di recente vi abbiamo recensito Encodya, titolo per Switch con protagonista una piccola orfana, sperduta in una Berlino cyberpunk e spietata verso gli ultimi. In The Wild at Heart il tema dell’abbandono è altrettanto centrale, ma come in tutte le favole il protagonista, anche se piccino, trova dentro di sè quel coraggio per compiere il passo e dare inizio all’avventura. Nei primi istanti di gioco prendiamo dimestichezza con un mondo che, almeno a livello grafico, intenerisce. Ogni oggetto o elemento che notiamo sembra disegnato per stupire gli occhi di un bambino.
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Purtroppo sappiamo bene che i drammi si nascondono anche dentro camere da letto piene di giocattoli. Wake, insieme a un’amica che incontreremo nel corso del videogioco, decide di scappare da una situazione famigliare che nessuno si meriterebbe. Il padre, una figura che vedremo soltanto di spalle a inizio titolo, non si cura di noi, guarda la tv e prosegue in una vita piatta. La fuga del bimbo verso la foresta rappresenta un grido d’aiuto a cui, fortunatamente, il mondo là fuori sa dare risposta e sostegno.
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Parliamo ora del gameplay di The Wild at Heart. Il titolo può essere affrontato in una modalità esplorativa, dove tutto lo spazio viene lasciato alla storia senza alcuna difficoltà, o in un’altra più sfidante, ma decisamente abbordabile. Per procedere il titolo indie propone al gamer di risolvere piccoli puzzle ambientali, sfruttando ad esempio lo zaino da Ghostbuster che ritroviamo nel giardino appena usciti di casa. Il crafting è fondamentale e più volte ci siamo ritrovati a vagare per la foresta incuriositi da ogni angolo, sperando di trovarci risorse e tesori.
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Ben presto gli abitanti della foresta ci verranno incontro. Tra questi non possiamo non anticiparvi le caratteristiche dei deliziosi Spriteling, piccoli pupazzi particolarmente incuriositi da Wake. Saranno i nostri fedeli seguaci e li potremo utilizzare come pedine per combattere, raccogliere qualcosa di lontano o spostare grossi massi. Più sono, meglio è. Il nostro zaino con pistola risucchia-cose sarà fondamentale per aspirare montagne di foglie – e trovarci sotto qualcosa – o attivare meccanismi che sbloccano portali.
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Disponibile in lingua inglese, The Wild at Heart diventa un prodotto più che buono se indossate anche le cuffie. Colonna sonora e suoni inseriti dalla software house vanno oltre il lavoro ben fatto. Tutto è scritto su uno spartito originale, che segue l’andamento della storia. Non ci resta che consigliarvelo caldamente, se in vista di Natale siete in cerca di storie che parlano di speranza e augurio di giorni migliori.