Sono quattro i progetti che si sono aggiudicati un finanziamento seed di 50.000 euro e un percorso di venture building della durata di 16 settimane
L’80% dei ragazzi in italia non sa formulare una frase in inglese? Tra qualche anno non sarà più un problema. Avete l’armadio zeppo di maglioni e t-shirt fuori moda? La soluzione è dietro l’angolo. I video sono la vostra passione ma vorreste trovare qualcosa di più originale e creativo in rete? Tranquilli, ci siamo quasi. I coinquilini sono simpatici, ma l’appartamento è in condizioni disperate? C’è chi può salvarvi!
Ecco le soluzioni su cui lavoreranno le quattro startup selezionate per la terza edizione di Hubble, il programma di accelerazione di Nana Bianca promosso da Fondazione CR Firenze e Fondazione per la Ricerca e l’Innovazione della Università di Firenze, presentate ieri a Firenze. Un’edizione che ha confermato il successo del progetto: 270 candidature, 563 aspiranti imprenditori, e un significativo 39% di richieste arrivate dall’estero – 14% dall’Europa centrale, 9% dall’Asia, 8% dall’Africa, 4% dal Nord America e il restante 3% dall’Europa dell’est.
Chi sono le startup che faranno il percorso di accelerazione
I team selezionati per Hubble 3 si sono aggiudicati un finanziamento seed di 50.000 euro e un percorso di venture building della durata di 16 settimane. Ed eccoli i protagonisti: RoomMate , un’applicazione nata per semplificare la vita tra coinquilini offrendo soluzioni digitali. A partire dalla gestione di spese e bollette, sino all’offerta di servizi di pulizie a domicilio e riparazioni. I destinatari sono gli studenti, ma anche i lavoratori, un bacino con numeri da capogiro: 39milioni in Europa e 4milioni in Italia. “Il mondo che cambia. Dal tuo punto di vista” è la frase manifesto scelta dal team di VideoDrome, un progetto che propone contenuti video in ottica marketing, ma non solo, per il target dei millennials. Prodotti ideati per colmare il gap tra brand e cliente, ma anche per parlare di società e di imprese straordinarie realizzate da persone ordinarie.
L’economia circolare è l’ambito in cui è attiva Rifò, che propone capi di abbigliamento e accessori realizzati al 100% con fibre di tessuti riciclati. Prodotti che hanno ottenuto importanti risultati (20% del fatturato arriva dall’estero) e puntano a valorizzare l’esperienza di indossare un abito sostenibile sul piano ambientale e personalizzabile sin dall’ideazione. Infine, Labstitters, startup già presente in Nana Bianca, che offre laboratori di lingua inglese a domicilio per bambini. I punti di forza? Metodo, affidabilità, formazione e, naturalmente, creatività. Il team delle labsitters, attivo a Firenze e Milano, conta 30 ragazze, tutte under 28, ma si sta già lavorando per raddoppiarlo entro l’inizio del 2019.
“In Hubble sosteniamo la nascita di nuove imprese”
Ma chi sono gli startupper di oggi? Hanno ancora qualcosa in comune con chi li ha preceduti? Paolo Barberis, co-founder di Nana Bianca, non ha dubbi: “Oggi si vede una maggiore consapevolezza. Negli ultimi anni abbiamo investito molto nella formazione e i risultati ci sono. I primi startupper erano dei pionieri, ora esiste un percorso definito per chi intraprende questa strada. Direi che c’è più ‘mestiere’ e meno ‘occasione’. Ha prevalso una visione più matura dell’autoimprenditorialità e si è compreso che trasformare un’idea in un’impresa è un processo con regole precise, che richiede competenze. Naturalmente – prosegue Barberis – è sempre aperta la questione se le ‘vere’ startup siano quelle dei grandi numeri, ma è una polemica che non condivido. In Italia abbiamo bisogno di ricucire il tessuto delle piccole e medie imprese, ed quello che stiamo facendo con Hubble. Sostenere la nascita di imprese digitali che facciano emergere team pronti a innovare, in ogni campo”.
E innovazione è la parola chiave che usa anche Alessandro Sordi, co-founder di Nana Bianca, nel presentare la nuova edizione di Hubble: “Insieme alla Fondazione CR Firenze e alla Fondazione per la Ricerca dell’Università di Firenze stiamo lavorando alla costruzione di un ecosistema fatto di giovani talenti. Siamo certi che una città come Firenze, declinata quasi esclusivamente in termini di cultura e turismo, possa essere anche un luogo dove creare la propria impresa. Sul territorio abbiamo le risorse necessarie per farlo, basti pensare ai poli universitari di Firenze, Pisa e Siena, centri di assoluta eccellenza. Ma non vogliamo limitare l’azione di Hubble all’attività di formazione in aula. Ci siamo resi conto – aggiunge Sordi -delle opportunità che nascono dall’interazione tra persone che hanno obiettivi e sogni comuni. Opportunità che siamo certi aumenteranno con l’apertura del nuovo hub nel quartiere dell’Oltrarno, nella struttura del seicentesco Granaio dell’Abbondanza (voluto dal Granduca Cosimo III e per anni adibito a caserma). Una posizione centrale che ci permetterà di interagire maggiormente con la città e di contaminarci a vicenda”.