La startup innovativa slovacca di Tibor Repta e Matej Zajačik ci fa ripiombare nei bui dungeon crawler di una volta, ma con ambientazione steampunk…
C’erano una volta i dungeon crawler. Pensare che siano nati quasi per caso, anche per colpa delle limitazioni tecniche dei computer dell’epoca (che non potevano gestire movimenti fluidi all’interno di mondi poligonali, da lì la necessità di far muovere il giocatore di casella in casella, come negli scacchi), fa sorridere. Per lo stesso motivo, però, appena la tecnologia lo ha permesso, sono stati velocemente abbandonati, salvo ritornare in auge in quest’ultimo periodo. E Vaporum Lockdown ne è tra i più fieri e riusciti esponenti.
Ancora Lockdown, questa volta in Vaporum
Sviluppato da Fatbot Games, startup innovativa con sede a Bratislava, Cecoslovacchia, fondata da due veterani dell’industria videoludica come Tibor Repta e Matej Zajačik, Vaporum Lockdown è il sequel di quel Vaporum uscito nel 2017. Chi ha giocato al primo, si ritroverà subito a casa, perché non ci sono grosse novità di rilievo nelle meccaniche di gioco. Ci ritroviamo perciò immersi in un’atmosfera steampunk che fonde elementi fantascientifici con vecchi macchinari a vapore di metà 800, alle prese con un organo di governo dittatoriale.
Noi interpreteremo Ellie, una brillante scienziata, figlia di vero e proprio luminare misteriosamente scomparso sul posto di lavoro, la colossale (e lugubre) torre Arx Vaporum, in cui si sta studiando una fonte di energia alternativa che promette di soppiantare tutte le altre: il Fumium. Anche Ellie ha deciso di seguire le orme paterne e anche lei lavora all’Arx Vaporum. Il gioco inizia in media res, ovvero quando all’improvviso, durante il suo turno di lavoro, accade qualcosa che fa piombare l’edificio in lockdown…
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Ellie si ritrova così tutta sola in un edificio labirintico in cui si aggirano aberrazioni di ogni tipo. Per sua fortuna, però, è equipaggiata con una tuta potenziabile che la rende più forte e resistente agli attacchi dei mostri. In più, girovagando per laboratori, sotterranei e scantinati, potrà rinvenire una lunghissima serie di armi che vanno da mazze a martelli fino a vere e proprie bocche da fuoco. Per il resto Vaporum Lockdown è invece un dungeon crawler piuttosto canonico (l’unica differenza saliente è che non si controlla un party di personaggi, ma un solo eroe, Ellie) in prima persone che andrà giocato muovendosi di casella in casella, nel tentativo di evitare trappole e nemici.
Anche se non sono tantissimi per varietà, i nemici vanno sempre affrontati con la dovuta strategia per non soccombere, e questo è, probabilmente, l’aspetto più riuscito del gioco, che durerà tra le 15 e le 20 ore. Le trappole, di contro, ci hanno quasi esasperato, riuscendoci a uccidere istantaneamente indipendentemente dal nostro equipaggiamento. Di gran caratura il comparto grafico che sfrutta più che degnamente l’Unity Engine creando una lunga serie di scenari evocativi resi ancor più realistici da un uso assai scenico delle fonti di luce.