Il primo videogame italiano a correre sulla nuova console Sony saprà farsi valere?
Anno dopo anno, l’italiana Milestone (poco importa che sia stata acquisita da THQ Nordic: i suoi titoli vengono sempre sviluppati a pochi chilometri da Milano) affina la qualità dei suoi titoli dedicati alle scalmanate e spettacolari competizioni di motocross, limando i difetti e presentando nuovi elementi che contribuiscono a regalare al giocatore un feedback migliore, così da sentirsi davvero sul sellino di una motocicletta che sta scalando rampe fangose. MXGP2020 parte proprio dai progressi fatti con l’edizione 2019 (che, lo ricordiamo, ha introdotto il bilanciamento del peso del corpo del pilota) per migliorare ulteriormente l’offerta ludica. L’arrivo poi su PlayStation 5, benché non segni chissà quale differenza a livello grafico, contribuisce comunque a rendere il tutto ancora più spettacolare. Ma andiamo con ordine.
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MXGP2020, pronti a immergervi nel fango?
Se a livello grafico, come vi anticipavamo, MXGP2020 non sembra presentare alcunché di rivoluzionario (potrebbe benissimo essere un gioco per PS4 Pro, anche se la nuova generazione si vede soprattutto nei dettagli: dai riflessi agli effetti luce), pad alla mano si nota invece come il team italiano abbia lavorato a lungo sulle nuove possibilità offerte dal DualSense e dai suoi Trigger adattivi impalcandovi addosso un sistema di controllo quanto più reattivo possibile. Ogni più piccolo rollio, scossone, urto viene infatti restituito in modo assolutamente inedito, facendovi percepire la differenza tra questo titolo e tutti gli altri precedenti apparsi su PlayStation 4.
Poi, naturalmente, l’hardware più potente ha permesso agli italiani di andare molto più a fondo con la possibilità di modificare attivamente e in tempo reale il tracciato al passaggio delle moto. Questo significa che i nostri copertoni imprimeranno solchi profondi nel fango, soprattutto nelle parti del circuito più bagnate e dunque giro dopo giro dovremo prestare molta attenzione alle nostre traiettorie perché più la pista si rovina più celerà insidie che potrebbero causarci brutte cadute.
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La possibilità, inedita all’interno della serie, di riavvolgere il tempo come nel Grid di Codemasters consente non solo di tornare velocemente in sella, ma anche di avere qualche secondo utile a evitare l’incidente che di lì a poco ci rovinerà la gara. Quattro le modalità di gioco: l’ormai onnipresente Carriera, Time attack, Campionato e Gran premio. Inutile perdere tempo per presentarle perché si spiegano da sole. Inoltre preferiamo spendere qualche carattere in più sull’editor dei tracciati, che ci ha intrattenuto per ore, risultando molto preciso e soddisfacente. Anche, se, dobbiamo ammetterlo, la visuale non sempre consente di comprendere le pendenze delle varie rampe che creeremo, perciò prima di condividerlo abbiate cura di testarlo abbastanza seriamente.
Insomma, nonostante, a prima vista, MXGP2020 possa sembrare piuttosto povero di contenuti (alla prima partita, atterrati sul menu con sole quattro voci abbiamo detto: “be’? Tutto qui?!”), tra l’opportunità di creare i propri tracciati, i 68 piloti delle categorie MXGP e MX2 e i 19 circuiti ufficiali e la possibilità di gareggiare in corse online fino a 14 giocatori, si scopre presto che in realtà il menu è discretamente ricco.
Per chi volesse darsi all’esplorazione, poi, Milestone ha approntato anche un’isoletta da girovagare liberamente, naturalmente in sella alla propria moto. Non siamo dalle parti delle lande sconfinate di The Crew 2 ma forse è un assaggio di dove vuole andare l’etichetta italiana, creando un vero e proprio freeroaming che faccia da sfondo alle competizioni. Il solo vero difetto del gioco costituisce il risvolto della medaglia del suo più grande pregio: l’utilizzo estremo dei Trigger adattivi: emozionante sulle prime, anchilosante nelle sessioni più intense, soprattutto online…