La tensione non scende Oltreoceano. E il 20 gennaio Joe Biden sarà a Capitol Hill per dare il via al suo mandato
È guerra aperta tra Twitter e l’estrema destra USA. Dopo i fatti di Capitol Hill e la cacciata di Trump dalla piattaforma, la società di Jack Dorsey ha deciso di prendere di mira decine di migliaia di profili legati in qualche maniera alla galassia complottista di QAnon. Come si legge sul New York Times, Twitter ha già chiuso oltre 70mila profili da cui sono stati pubblicati contenuti che incitano alla violenza e che diffondono fake news. La faccenda è decisamente più grave rispetto a quella gonfiata in Italia dalla grancassa social dopo la notizia della limitazione temporanea del profilo di Libero quotidiano (che ieri mattina è tornato operativo). La destra italiana ha parlato di censura, ma non sembra affatto che i giornali di opposizione italiani siano finiti nella lista nera di Twitter.
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QAnon: dove si sposterà il gruppo?
In un comunicato l’azienda ha reso noto che la rimozione di oltre 70mila account si è resa necessaria dopo i fatti del 6 gennaio scorso a Capitol Hill, dove sono morte cinque persone. Quel che è certo è che i complottisti di QAnon hanno un’arma in più per gridare alla censura inflitta da una multinazionale e, in generale, dalle piattaforme main stream che in tutti questi anni non sono sempre state in grado di vigilare e bloccare i contenuti fake e violenti. Fino a pochi giorni fa sembrava Parler il nuovo spazio social in cui avrebbero trovato casa questi utenti. Tuttavia il social del free speech fondato da John Matze non è più disponibile sugli store di Apple e Google.
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Nel frattempo altri social si stanno muovendo per limitare e bloccare determinati contenuti. Ad esempio Facebook ha già iniziato a rimuovere post in cui si fa riferimento all’ormai celebre slogan Stop the Steal, lanciato da Trump e che riecheggiava tra la folla il giorno dell’irruzione a Capitol Hill. Tutto questo sta accadendo a una settimana esatta dal 20 novembre, giorno di insediamento di Joe Biden alla Casa Bianca. Le autorità restano in allerta in vista di nuovi possibili disordini. Intanto sulla vicenda della cacciata di Trump da Twitter è intervenuta anche Angela Merkel, politica non certo amica di Trump, che ha però stigmatizzato un’operazione senza precedenti definendola una decisione «problematica».