Le cubettose astronavi aliene ideate da Toshihiro Nishikado nel 1978 invadono di nuovo la Terra. Chi le distruggerà?
In un anno tanto assurdo come il 2020, può pure capitare che un videogame che ha 42 anni sulle spalle torni improvvisamente di moda. È quello che sembra successo a Space Invaders, pietra miliare dell’universo videoludico. Tutti, anche i più giovani che magari non hanno mai avuto la possibilità di provarlo dal vivo, ne hanno sentito almeno parlare, anche perché quel videogame ha davvero fatto la storia, guadagnandosi centinaia e centinaia di citazioni in libri, film, fumetti e in altri videogiochi. Adesso, la brillante e rivoluzionaria (almeno per l’epoca) opera di Toshihiro Nishikado torna prepotentemente di moda con due titoli pensati per le console attuali: Space Invaders Forever e Arkanoid vs Space Invaders.
Space Invaders: gli alieni sono tra noi
Space Invaders Forever è una dichiarazione d’amore al videogame Taito. Racchiude infatti ben tre remake che si sono susseguiti nel corso degli anni: Space Invaders Extreme, Arkanoid vs Space Invaders e Space Invaders Gigamax 4 SE. Quest’ultimo, a differenza dei primi due, ci riporta al fenomeno di massa originale che ha dato vita all’invasione aliena fatta di astronavi squadrate e suoni stridenti.
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Ciascun titolo incluso in questa collector natalizia declina in modo suggestivo la formula originaria e vi permette di blastare migliaia e migliaia di astronavi extraterrestri in modalità multiplayer. Grafica e sonoro sono state riviste e, benché rasentino il titolo del 1978, le potenzialità delle nuove console consentono di visualizzare su schermo nemici molto più grossi, formazioni di astronavi inedite e ovviamente una routine degli attacchi diversificata.
Per chi volesse, però, c’è pure la possibilità di acquistare singolarmente Arkanoid vs Space Invaders che, come il titolo lascia intuire, prova a fondere sue videogiochi cult. Arkanoid è infatti quello che in Italia, tra chi oggi ha circa 40 anni, era noto come “il gioco del muro”: pilotando una racchetta spaziale bisognava distruggere a suon di pallonate un enorme muro stando attenti a non perdere la pallina in una delle sue numerose carambole.
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In questa bizzarra fusione, che conta persino un abbozzo di sinossi, le regole si invertono: anziché schivare i raggi laser delle astronavi aliene dovrete intercettarli per rispedirli al mittente. Saranno insomma un po’ la vecchia pallina che nell’Arkanoid originale distruggeva il muro. Ogni tanto poi alcuni laser sganceranno pure dei power up che vi permetteranno di esplodere contro l’armata extraterrestre colpi devastanti, anche in grado di carambolare lungo i bordi dello schermo come se stesse giocando a biliardo. Delle varianti escogitate per rinverdire il gameplay l’originale, questa è senza dubbio quella che ci è piaciuta di più, capace di far scendere qualche lacrimuccia ai giocatori più grandicelli e di intrattenere – almeno per un paio di partite, non di più – i più giovani. Se volete un Natale all’insegna della nostalgia sapete a quali videogiochi rivolgere la vostra attenzione.