Ma lo smart working ha un limite: non favorisce ancora il networking (e l’amicizia)
Una vita in videocall, confinati in un secondo tempo del lockdown che ha colpito le economie di tutto il mondo. Questo è lo scenario che milioni di lavoratori e professionisti stanno affrontando da molte settimane, anche in Italia. Ma come sarà il futuro, quando non dovremo più temere il virus e potremo tornare a viaggiare e fare come facevamo prima? Secondo Bill Gates, innanzitutto, molte cose cambieranno. A cominciare da certe abitudini inquinanti legati a eccessivi spostamenti di lavoro. «La mia previsione è che la metà dei business travel sparirà, così come passeremo oltre il 30% dei giorni in meno in ufficio», ha dichiarato il cofounder di Microsoft in una video intervista che pubblichiamo qui sotto.
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Il 2020 di Gates
Al centro di mille polemiche e dietrologie complottiste, Bill Gates è stato senz’altro uno dei personaggi pubblici che più si sono esposti a livello globale per contrastare la pandemia di coronavirus. Tra le reazioni scomposte dei meno informati c’è stata quella di rilanciare sui social una conferenza di diversi anni fa in cui Gates parlava delle sue preoccupazioni rispetto all’impreparazione diffusa degli Stati di fronte a un’ipotetica e probabile nuova pandemia. Una volta scoppiata l’emergenza coronavirus, non pochi ci hanno letto una sorta di piano diabolico per poter vaccinare più persone possibili (come se questo fosse un male). In realtà l’allarme sanitario lanciato da Gates era condiviso e dibattuto da gran parte della comunità scientifica. Lui si era semplicemente impegnato a riferire il messaggio.
I limiti delle call: networking e amicizie
Tornando al suo intervento, Gates ha spiegato che «ci saranno molti modi per lavorare da casa la maggior parte del tempo». Questo andrebbe senz’altro a impattare sull’ambiente, riducendo gli spostamenti e i viaggi inutili che pesano in termini di emissioni e traffico urbano, ferroviario e aereo. L’altro aspetto interessante toccato nel suo intervento è stato quello legato alle scarse possibilità di networking e di legare con altri professionisti, perfino in termini di amicizia, ora che mezzo mondo è in smart working. Alla domanda se fosse riuscito a fare qualche amicizia via call negli ultimi mesi ha risposto divertito di no. In proposito Gates ha commentato che «dovrà essere fatto molto sotto quell’aspetto». Per quanto efficienti, d’altra parte, i software non potranno mai sostituire il clima rilassato che si crea di fronte a una macchinetta del caffè.