La recensione dell’ultimo capitolo della saga disponibile anche su Nintendo Switch
Non si può spiegare Umihara Kawase BaZooKa senza partire dalle rudimentali dinamiche del gameplay. In un’area di gioco a schermo fisso, con tanti livelli e molle di qua e di là, il nostro personaggio deve catturare mostriciattoli con la propria canna da pesca. A quel punto le prede possono essere tranquillamente sfruttate come proiettili esplosivi da scaraventare contro gli altri esserini per fare piazza pulita. Abbiamo giocato al titolo di ININ Games su Nintendo Switch, immergendoci in un genere dai tratti estremamente giapponesi. Questa è la nostra recensione.
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Umihara Kawase BaZooKa: la saga continua
In Giappone quella di Umihara Kawase è una saga videoludica che ha dato i primi vagiti negli anni Novanta. A poche settimane dall’arrivo della nuova generazione di console, sono titoli come questo che senz’altro susciteranno la giusta dose di nostalgia tra gli appassionati dei titoli vecchia scuola, dove tutto era incentrato sul gameplay senza troppi fronzoli.
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In Umihara Kawase BaZooKa abbiamo la possibilità di scegliere tra 22 personaggi, tutti ben caratterizzati e ciascuno con la propria abilità combo da attivare al momento giusto per uccidere i mostriciattoli e riprendere fiato. Purtroppo il titolo non è disponibile in italiano e, per chi si cimenta la prima volta con il videogioco, non è sempre facile capire le tecniche necessarie per far esplodere gli avversari.
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Umihara Kawase BaZooKa oltre alla modaltà single player è un titolo che si presta alla modalità party gamer. Rientra dunque sotto il cappello dei platform game che, quando la noia sale, possono regalare non poche soddisfazioni e occasioni di stupidera.
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