Da una startup austriaca arriva un videogioco assolutamente fuori di testa, tanto simpatico quanto assurdo
Per chi scrive, i titoli Indie, realizzati cioè da minuscole software house indipendenti, dovrebbero essere tutti – o quasi – come Alpaca Ball: Allstars. Ovvero colorati, caciaroni, poveri di fronzoli e, soprattutto, dannatamente divertenti e così coraggiosi da apparire folli. Perché, diciamocelo, l’idea di far scendere in campo degli alpaca (sì, l’animale sudamericano dalla graziosa frangetta…), agghindarli nella maniera più inverosimile e costringerli a giocare a calcio è di quelle che può venirti solo al termine di una lunga serata con gli amici, quando si è tutti parecchio stanchi, un po’ bevuti e ci si attarda sparando scemate cosmiche di fronte all’ultima birra.
Ecco, questa farneticante idea è venuta a cinque ragazzi: Tom, Stefan, Gregor, Mathias e a Lukas, della startup innovativa Salt Castle Studio, con sede a Salisburgo. E la parte più bella è che hanno persino trovato un investitore: BadLand Publishing. Così l’idea è diventata un videogame assurdo a tutti gli effetti.
Non sappiamo che razza di serata debbano aver passato i nostri amici austriaci per partorire un concept simile, ma sta di fatto che Alpaca Ball: Allstars, disponibile da poche ore su Nintendo Switch, PlayStation 4, Xbox One e Microsoft Windows è un titolo stralunato ma anche parecchio divertente. Difficile ricamarci una recensione lunghetta, perché il gioco è esattamente quello che sembra: un titolo di calcio, o meglio calcetto, con degli alpaca scorrazzanti al posto dei giocatori in carne e ossa.
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Forse, più che un videogioco sportivo vero e proprio, abbiamo per le mani qualcosa di molto simile a un party game, dato che alla fine non è tanto la raffinatezza della simulazione o la fisica di gioco a divertire, quanto l‘improbabile modo in cui decideremo di agghindare i nostri poveri camelidi frangettati. Insomma, se non si fa chiasso assieme agli amici di fronte al televisore ci si diverte molto meno. E infatti Alpaca Ball: Allstars consente di riunire sul campo da gioco ben 8 utenti in carne e ossa. Chi volesse affrontarlo in solitaria avrà comunque la possibilità di intrattenersi con l’immancabile modalità carriera, qui denominata “storia” che, con tanto di caracollante sinossi (in italiano) e di mappa liberamente esplorabile lungo la quale sorgono i vari stadi (e il nostro Alpaca che sale su di una barchetta a remi quando cambia continente…), consentirà di affrontare in rassegna varie sfide di difficoltà crescente.
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Tecnicamente, come si anticipava, siamo di fronte a un titolo senza fronzoli, con qualche piccolo bug qua e là. Ogni tanto anche i controlli non rispondono con la velocità d’esecuzione che si vorrebbe, ma poco importa, perché questo non è né FIFA né PES ma semplicemente un titolo di calcio con degli alpaca! Per lo stesso motivo non esistono regole e si può intervenire facendo i falli più distruttivi sulle zampe dei propri rivali. Anzi, il colpo più potente manda KO tanto chi lo dovesse subire quanto l’alpaca che lo effettua, particolare non di poco conto che spinge a ricorrervi con un pizzico di strategia visto che poi si rischia di subire un goal a porta vuota. Stralunato, chiassoso, semplicemente demenziale, Alpaca Ball: Allstars è il titolo ideale per una festicciola domestica (ma che non conti più di sei invitati, o Conte e Speranza, visto il periodo di Dpcm anti Covid, si arrabbiano!).
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