Sviluppato da Upstream Arcade, vestiamo i panni di un pistolero dannato in cerca di risposte
Quanti aldilà ci sono? Almeno tanti quante le versioni immaginate da poeti, scrittori, registi e fumettisti. Quel che accade dopo la morte non è però oggetto di speculazione soltanto intellettuale e spirituale, bensì anche videoludica. L’elenco sterminato di titoli che hanno descritto l’inferno o un asfissiante limbo va aggiornato con un titolo da poco arrivato su PlayStation 4. Sviluppato da Upstream Arcade, West of Dead è un roguelite affascinante, profondamente western, cupo. Non ci sono scorribande alla Red Dead Redemption II, ma un cammino in solitaria in un purgatorio che cambia ogni volta che moriamo. Questa è la recensione di StartupItalia.
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West of Dead: sopravvivere alla morte
Per certi versi, l’avvio di West of Dead ricorda il sogno di Art, il breve titolo di Dreams. Ma qui non bisogna risollevarsi dalla disperazione di una vita depressa. L’obiettivo del protagonista, il pistolero William Mason, è trovare la risposta alla propria dannazione: dopo esser stato ucciso l’aldilà gli si presenta come un oscuro Purgatorio, dove farsi strada tra nemici e stanze buie. Doppiato dall’attore Ron Perlman (voce che abbiamo già incontrato in Fallout, Call of Duty e Halo), il sopravvissuto corre in ambientazioni procedurali anguste, dove i corridoi nascondono potenziamenti, armi e avversari.
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Il nostro Mason non ha soltanto il fuoco con cui proteggersi, mirando con cautela verso i nemici e proteggendosi sempre dietro una cassa o un muro. Il pistolero può prendere vantaggio su di loro accendendo lampade a olio, il cui bagliore li disorienterà il tempo sufficiente per scaricargli addosso una pioggia di proiettili. In quanto roguelite, West of Dead è un percorso diverso ogni volta: una volta uccisi, ci si lascia alle spalle la disposizione delle stanze e dei corridoi, che appariranno diversi nel turno successivo.
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Un ambientazione dannata
Un commento va fatto infine sulle ambientazioni di West of Dead, un titolo raffinato nel ricreare un sottosopra davvero caratteristico e per nulla scontato. Selezionando i colori migliori dalla tavolozza, gli sviluppatori hanno giocato con l’alternanza tra il buio e la luce di una lampada che abbaglia la stanza. L’esperienza di shooting, con pistole e armi che si raccolgono lungo il cammino, non è certo delle più esaltanti. Ma con questo videogioco il genere western ha aggiunto un nuovo capitolo al sua sterminata ed eroica epopea.
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