Tra un mese i content creator statunitensi potranno inoltrare le application
Nonostante le minacce di messa al bando negli Stati Uniti, nonostante i sospetti sulla tutela della privacy, TikTok ha scelto la strada del dialogo con Washington e, soprattutto, con gli utenti americani (26 milioni nel 2019). L’azienda ha appena annunciato il TikTok Creator Fund, un fondo da 200 milioni di dollari che, a partire dai prossimi anni, andrà a beneficio dei creator e influencer maggiorenni che pubblicano contenuti originali. Lo sforzo economico del social network cinese ha l’obiettivo di fornire a questi professionisti digitali una vera e propria fonte di reddito aggiuntiva.
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Il soft power di TikTok
Come si legge sul sito TechCrunch, l’azienda ha intenzione di estendere e di allargare questo fondo per gli influencer iscritti alla piattaforma. Dal prossimo mese sarà possibile inviare le candidature per riuscire ad aggiudicarsi una piccola fetta dei 200 milioni messi a disposizione. Non si tratta della prima operazione di sostegno economico ai content creator: negli USA sono stati un migliaio gli insegnanti che hanno usufruito del fondo da 50 milioni chiamato Creative Learning Fund lanciato da TikTok. «Attraverso il Creator Fund – ha spiegato Vanessa Pappas, GM negli USA – i nostri content creator saranno in grado di realizzare guadagni aggiuntivi che riflettono il tempo, la cura e la dedizione che mettono nel connettersi in modo creativo con un pubblico che si ispira alle loro idee».
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Kevin Mayer, CEO di TikTok
Al di là dello scontro geopolitico, con l’amministrazione Trump che non nasconde l’irritazione nei confronti di TikTok, il social network cinese parla la lingua USA. È di pochi mesi fa la scelta di nominare Kevin Mayer, ex di Disney, alla guida di TikTok con la carica di amministratore delegato. Le scaramucce tra la Casa Bianca e il social di ByteDance sono nient’altro che uno dei capitoli dello scontro tra Washington e Pechino e la notizia del fondo da 200 milioni di dollari è arrivata nelle ore in cui lo scontro ha raggiunto un nuovo apice. Il Segretario di Stato, Mike Pompeo, ha definito la Cina la «nuova tirannia», invitando il popolo cinese a cambiare guida del Partito.
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Ma la storia potrebbe avere un lieto fine clamoroso, almeno per TikTok. Indiscrezioni della stampa di settore hanno addirittura rivelato l’ipotesi che la piattaforma possa cadere nelle mani di investitori americani (per ora anonimi). Il social network più chiacchierato ai tavoli geopolitici è intanto già stato vietato in India, un altro paese che con Pechino ha parecchi conti in sospeso.