Il curioso aspirapolvere galleggiante è in grado di raccogliere fino a 60 chili di rifiuti di ogni tipo. Ha una velocità massima di 3 km/h e un’autonomia di 6 ore. È già stato utilizzato a Genova, a Castiglione della Pescaia e a Venezia
Dalla plastica ai mozziconi di sigaretta, dai residui di olio e carburante alle carcasse di animali per finire, addirittura, a sede e alle biciclette elettriche. Nei Navigli milanesi si trova davvero di tutto. E dove incombe l’ignoranza, arriva in aiuto la tecnologia. La società benefit LifeGate, supportata dal Comune di Milano e dal Consorzio di Bonifica Est – Ticino Villoresi, per due anni, proteggerà e ripulirà dalle fonti di inquinamento i principali corsi d’acqua della città di Milano con l’aiuto di Pixie Drone, un drone che è in grado di raccogliere fino a 60 chili di rifiuti galleggianti di ogni tipo tra cui plastica, organico, carta e tessuti.
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Come funziona Pixie Drone
Pixie Drone, che ha una velocità massima di 3 km/h e un’autonomia di 6 ore, oltre ad essere dotato di una videocamera, aiuterà il lavoro di pulizia portato avanti quotidianamente dagli operatori del consorzio ETVilloresi. «Si tratta, praticamente, dell’equivalente del robot aspirapolvere di casa – spiega Simona Roveda, direttore editoriale e comunicazione di LifeGate – Grazie ad una speciale spugna assorbente, può anche raccogliere i residui di olio e carburante galleggiante».
Ma, in realtà, l’idea di impiegare un drone per la pulizia dei navigli milanesi era già in cantiere. «Nel 2021 abbiamo lanciato il dispositivo Seabin, dopo due anni di ricerca e sviluppo, poi sono arrivate due nuove tecnologie di ultimissima generazione, tra cui il Pixie Drone che permette un’azione complementare agli altri dispositivi – spiega Enea Roveda, CEO di LifeGate – Telecomandato da una distanza di 500 metri, Pixie Drone può catturare fino a 60 chili di macro rifiuti ogni volta che viene immerso nel naviglio e può navigare con soli 30 cm di profondità dell’acqua, il che lo rende particolarmente utile anche in contesti peculiari come la Darsena e i Navigli di Milano, spesso sottoposti a manovre di secca per supportare l’agricoltura lombarda». Grazie alla telecamera di cui è dotato, permette a chi lo manovra di rendere più precisa ed efficace la sua missione di raccolta di macro detriti, tra cui principalmente plastiche.
Dove si usa Pixie Drone
Non solo nei Navigli milanesi, Pixie Drone è già stato utilizzato a Genova, a Castiglione della Pescaia e a Venezia, nell’Isola della Certosa. «Per le sue caratteristiche, Pixie Drone si rivela sicuramente molto utile in contesti quali le darsene cittadine, come quella di Milano, perché ben si concilia con le peculiarità di questi specchi acquei e, soprattutto, supporta un’azione di educazione e di sensibilizzazione della cittadinanza e dei turisti», spiega Roveda.
I prossimi piani di LifeGate
Il 20 giugno scorso, LifeGate ha lanciato la “Water Defenders Alliance”, un progetto aperto a vari rappresentanti della società civile: dalle aziende alle persone, dai porti alle istituzioni, dagli enti di ricerca alle università. «Tutti uniti per difendere le nostre acque, potendo partecipare a soluzioni concrete a impatto, basate sul lavoro degli scienziati, che LifeGate vuole mettere in atto in ognuna delle quasi cento località di mare, di lago e darsene cittadine dove lavora da più di 5 anni per combattere l’inquinamento da plastiche – conclude il CEO – La società ha individuato altri due grandi problemi delle nostre acque ai quali dare una risposta molto concreta: l’inquinamento da sversamenti accidentali di idrocarburi e la fragilità degli habitat». Come riuscire a minimizzare il danno è ancora da capire, ma il team di LifeGate è già da tempo a lavoro sul tema.